Rivedere il RdC per gli invalidi

Rivedere il RdC per gli invalidi

Le parlamentari Nugnes, La Mura, Sarli, Suriano, Ehm e Benedetti chiedono una modifica affinchè la pensione non venga considerata per la percezione del RdC

L’articolo 38 della Costituzione recita che «ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale». Fino al giugno di due anni fa questi cittadini percepivano un assegno di invalidità pari a 285,66 euro. Cifra che non è sufficiente a soddisfare i bisogni primari della vita, come ha sentenziato la Corte Costituzionale esaminando una questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d’appello di Torino. In quel pronunciamento la Corte aveva stabilito che la cifra congrua sarebbe stata pari a 516,46 euro mensili. Equiparazione arrivata nel settembre del 2020.

Lo scorso aprile, però, molte persone si sono viste decurtare il Reddito di Cittadinanza a seguito dell’incremento delle pensioni di invalidità dettato della sentenza 152/20 della Corte Costituzionale. Tra queste ci sono senza dubbio le persone con disabilità, in quanto la pensione di invalidità viene calcolata come reddito. «Cancellare il RdC a queste persone, impossibilitate al lavoro, ha voluto dire in molti casi non lasciare loro neanche la possibilità di accedere a tutte le cure di cui hanno bisogno, ha significato per molti vedersi cancellare la possibilità stessa di una vita dignitosa», si legge in una nota congiunta delle parlamentari Nugnes, La Mura, Sarli, Suriano, Ehm e Benedetti.

Le stesse parlamentari hanno depositato un ordine del giorno in entrambe le Camere in cui chiedono al governo d’intraprendere l’intervento normativo urgente e necessario a modificare tale stortura normativa. «Urge – si legge nella nota – una precisa modifica alla legge che preveda che per quei soggetti di età superiore a diciotto anni che risultino invalidi civili al 100% la pensione, non venga considerata ai fini del rispetto dei requisiti reddituali e patrimoniali necessari alla percezione del Reddito di Cittadinanza. Non procedere con tempestività ha sentenziato per molti uno stato di povertà ingestibile e profondamente umiliante».

@dalsociale24



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