Si chiama reddito energetico. Il nome è evocativo di redditi promessi. E infatti ad idearlo è stato il M5S a Porto Torres. Si tratta di un’iniziativa che aiuta a risparmiare sulle bollette, diffonde le energie rinnovabili e crea posti di lavoro.

E’ stato creato un fondo pubblico che serve a finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici sulle case dei cittadini, a partire da quelli con redditi più bassi, gratuitamente. L’impianto produce energia. Questa viene usata della famiglia che nel frattempo risparmia sulla bolletta. Si prevede un risparmio medio annuo a famiglia di 200 euro.

Il pannello fotovoltaico produce energia anche quando non è attivo l’impianto dell’abitazione. Il surplus viene ceduto alla rete che gestisce l’energia che va ad alimentare nuovamente il fondo che servirà ad acquistare nuovi impianti.

La necessità di manutenzione e installazione permetterà l’aumento dei posti di lavoro. A Porto Torres è già realtà. Quello sardo è il primo comune che, grazie all’impegno del sindaco, ha dato vita al fondo. Nelle prossime settimane saranno installati i primi impianti. Alcuni comuni pugliesi si sono dimostrati interessati nel replicare il progetto.

Alla presentazione era presente anche il leader dei 5S Di Maio. «Oggi siamo a Porto Torres per raccontare a tutta Italia del reddito energetico. Non l’abbiamo chiamato per caso così. Si chiama reddito energetico – ha detto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio – perché è una forma di produzione di energia che aiuta le famiglie più in difficoltà», aggiungendo che «il modello Porto Torres lo portiamo in tutta Italia. Il GSE il gestore dei servizi energetici nei prossimi anni dovrà investire nelle energie rinnovabili per permetterci di passare dal 18 per cento a circa il 30 per cento di produzione di energia rinnovabili».