La legge delega sulla disabilità

La legge delega sulla disabilità

Tra i punti chiave della manovra ci sono l’inclusione lavorativa e l’indicazione di progetti di vita personalizzati per la vita indipendente

Lo scorso 9 dicembre la Camera aveva dopo il via libera alla legge delega sulla disabilità. Nella giornata di ieri il Senato ha approvato all’unanimità dei presenti il testo. 206 favorevoli hanno così dato l’approvazione definitiva al ddl n. 2475 di delega al Governo in materia di disabilità, collegato alla manovra di bilancio. Tra le varie specificità introdotte dalla legge c’è l’uniformazione della legge 104 del 1992 sugli accertamenti di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, sordocecità, oltre all’accertamento della disabilità ai fini dell’inclusione lavorativa. Nel testo sono inoltre presenti le agevolazioni fiscali, tributarie e della mobilità per le persone con disabilità.

In tema di lavoro però c’è ancora da fare. Ne sono convinte più parti. A partire dal ministro per le Disabilità, Erika Stefani. Tra chi sottolinea la necessità di limare la legge su alcuni punti c’è la capogruppo del M5S in commissione Igiene e Sanità del Senato, Elisa Pirro. «Le tutele previste per i genitori di minori disabili guardano sempre ai lavoratori dipendenti, ma un bambino può avere entrambi i genitori lavoratori autonomi o liberi professionisti e allora per il futuro dobbiamo mirare ad intervenire normativamente anche per estendere a questi casi delle tutele appositamente studiate». Per dare un futuro alle persone con disabilità è necessario strutturare un piano per l’inclusione anche dopo gli anni della scuola.

Tra gli altri punti chiave della manovra ci sono senza dubbio l’indicazione di progetti di vita personalizzati per la vita indipendente e l’istituzione del Garante nazionale delle disabilità, per la tutela e la promozione dei diritti delle persone con disabilità.

@dalsociale24



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