Pendolaria, investire sul trasporto pubblico

Pendolaria, investire sul trasporto pubblico

Nonostante ci siano stati meno passeggeri causa pandemia, il rapporto evidenzia un peggioramento del servizio soprattutto sui mezzi Eav e Roma-Lido di Ostia

Ogni anno Pendolaria fotografa la situazione del trasporto pubblico italiano. Il rapporto di Legambiente mette sotto la lente d’ingrandimento metro, tram e ferrovie urbane. I mezzi maggiormente impiegati dai pendolari per spostarsi da casa verso il luogo di lavoro. Nell’ultimo anno questi mezzi sono stati utilizzati molto meno dai cittadini italiani causa pandemia. Tra lavoro da casa e chi un lavoro lo ha perso prima del blocco dei licenziamenti o perché a nero. Nonostante questo il rapporto evidenzia un peggioramento del servizio. Soprattutto su quelle che da anni sono le peggiori linee d’Italia, ovvero Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana di Napoli, Roma Nord e Roma-Lido di Ostia.

Da Pendolaria emerge che negli ultimi due anni nono sono state costruite nuove linee metropolitane. A differenza di quanto accaduto in diversi altri Paesi europei. Non va meglio sulla rete nazionale. Inversamente proporzionale il rapporto tra alta velocità ed Intercity. Da un lato, al raddoppio sostanziale del numero di corse dell’alta velocità corrisponde il raddoppio dei passeggeri. Dall’altro si segnalano un calo dell’offerte del 16,7 per cento e di passeggeri del 45,9. Aumentano del 7,4 per cento (tra 2018 e 2019) i passeggeri su treni regionali e metropolitani. Per loro però c’è un evidente peggioramento del servizio. A fronte, in alcuni casi, di un aumento dei costi dei titoli di viaggio.

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Nel suo rapporto annuale Legambiente delinea anche una possibile risposta alla situazione del trasporto pubblico italiana. Il Next Generation Eu potrebbe permettere all’Italia di fare ingenti investimenti come non si sono mai visti. Il Recovery plan destina a questo comparto 31,9 miliardi di euro da spendere tra alta velocità, porti e logistica intermodale. Il nuovo ministro Giovannini potrebbe decidere di destinare parte di quei fondi al tpl. Per rimettere a posto il sistema ferroviario locale secondo Legambiente, servirebbero circa 30 miliardi di euro entro il 2030. Soprattutto al ezzogiorno. Una cifra che ad oggi l’Italia non si può permettere.

@dalsociale24

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