Il Garante per il diritto alla Salute è presente solo in tre regioni. Solo Lombardia, Campania e Piemonte hanno dato seguito all’articolo 2 della legge numero 24 del 2017. Quella in materia di “sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”.

L’istituto, nelle intenzioni del legislatore, doveva serviva ad assicurare uno dei diritti fondamentali, ovvero quello alla salute. In molti casi la sua funzione è stata demandata al Difensore Civico Regionale, figura diversa che fa da mediatore tra l’ente regionale ed i cittadini.

Per l’avvocato Gabriele Chiarini, esperto in casi di malasanità, «tra i fattori che probabilmente hanno disincentivato l’attuazione delle disposizioni normative nazionali, va indicato il fatto che la legge non preveda alcuna dotazione economica per la nuova figura del Garante, che, dunque, dovrà operare con le risorse economiche, già piuttosto esigue, a disposizione del Difensore Civico Regionale e senza alcun onere aggiuntivo per la finanza pubblica, salvo il caso (improbabile) che siano le Regioni o le Province autonome a fornirlo di nuovi fondi», ha detto a 9Colonne.



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