San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli beneficeranno, grazie al bando I Quartieri dell’Innovazione, di un investimento di 150mila euro. Questo investimento sarà fatto attraverso A.C.Q.U.A. (Aree Cittadine ri-Qualificabili da Umane Alleanze), il primo progetto di marketing territoriale e turismo esperienziale di Napoli est. L’obiettivo di A.C.Q.U.A. è costruire il primo distretto innovativo e sostenibile all’interno della VI municipalità, sia in termini culturali che economici attraverso la formazione di giovani Neet e il coinvolgimento del tessuto produttivo, del terzo settore e della cittadinanza tutta, attraverso laboratori di co-progettazione che serviranno a costruire tour sul territorio.

Il progetto vede protagonista una cordata della periferia est della città e nazionali, quali la Cooperativa Sociale Sepofà, l’associazione Trerrote, Sis – Social Innovation Society, ViaggieMiraggi e l’ente di formazione Enaip. «A.C.Q.U.A è un progetto molto ambizioso, ce ne rendiamo conto, e prevediamo una ricaduta sia sociale che economica importante su tutto il territorio», dichiara il presidente della cooperativa sociale Sepofà, Roberto Malfatti.

Il progetto prevede diversi step. Dalla formazione ai tour. Le varie fasi, le attività e tutti i dettagli del progetto saranno svelati durante l’open day che si terrà il 15 dicembre con due appuntamenti. Il primo, la conferenza stampa alle ore 11, presso la sede di Figli in Famiglia (via Ferrante Imparato, 111, quartiere San Giovanni a Teduccio). In quell’occasione l’associazione sarà la prima realtà territoriale ad aderire alla community di A.C.Q.U.A. Alla conferenza è stato invitato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Interverrà il presidente della VI Municipalità, Alessandro Fucito.

Il secondo appuntamento si terrà il pomeriggio. Dalle 14.30 alle 19, presso il Cultural HubArt. 33, sito in via Bernardino Martirano 17, gli ideatori di A.C.Q.U.A. incontreranno gli ordini professionali, le associazioni di categoria, il terzo settore per un maggiore approfondimento del progetto e interazione tra le varie parti coinvolte: ogni partecipante all’open day potrà restituire la propria narrazione del quartiere. «Con questo progetto abbiamo l’opportunità di trasformare concretamente questo quartiere. Lo facciamo con la leva più potente che abbiamo a disposizione: la cultura. Questa sarà la chiave di volta per attivare tutte le azioni presenti nel progetto. Si parte dalla rete di associazioni già presente sul territorio e che abbiamo rinforzato con una formazione e progettazione sociale durata più di un anno», ha aggiunto Roberto Malfatti.

@dalsociale24



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