Ponticelli chiama la città distratta

Ponticelli chiama la città distratta

Sarà una giornata di memoria e di impegno in ricordo di Salvatore Benaglia, Domenico Guarracino, Gaetano Di Nocera e Gaetano De Cicco

L’11 novembre ricorreranno 32 anni dalla strage del bar Sayonara di Ponticelli. Un attentato in cui persero la vita sei persone, 4 delle quali estranee alla camorra. Salvatore Benaglia, Domenico Guarracino, Gaetano Di Nocera e Gaetano De Cicco. Una data che il quartiere di Napoli est non può dimenticare. La più grande strage di camorra sul territorio. L’11 novembre sarà una giornata di memoria e di impegno. A maggior ragione in questo momento che arriva dopo un lungo periodo in cui la camorra ha rialzato nuovamente la voce. Un periodo durato mesi in cui persone che non hanno nulla a che vedere con la criminalità organizzata sono state uccise. Altre sono state ferite. Altre hanno rischiato con l’esplosione di diverse bombe nel quartiere dell’area est di Napoli.

La rete delle organizzazioni territoriali riunite nel comitato di liberazione dalla camorra Disarmiamo Ponticelli si è fatta sentire. Ha organizzato diverse riunioni, passeggiate di vicinanza nelle zone colpite dagli attentati dinamitardi. Parlato con i cittadini per bene, che sono la maggioranza, ma che hanno paura di parlare. Ora, a pochi giorni dall’anniversario dell’11 novembre 1989, torna a chiedere supporto. Una chiamata alla parte sana della città. Una mobilitazione contro le scie di sangue, i bossoli, gli agguati camorristici. Un appello alle istituzioni ed alla popolazione.

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Giovedì 11 novembre alle 9.30, in piazzetta Egizio Sandomenico a Ponticelli, si terrà una manifestazione in ricordo delle vittime della strage di 32 anni fa. «Ai ragazzi non bisogna nascondere l’assurdo che è nella nostra città, ma dimostrare insieme di essere più forti e capaci di cambiare una situazione dove la violenza sembra non arrestarsi. Per la sicurezza e il futuro, per il lavoro e la cultura chiamiamo tutti i quartieri popolari, tutta la città, i collettivi, i sindacati, le realtà sociali e culturali a mobilitarsi», si legge nell’appello del comitato di liberazione dalla camorra.

«L’11 novembre ha sempre un grande significato per noi, è un punto di verifica e di partenza per tutte le attività che svolgiamo durante l’anno. C’è ancora da fare tanto. Quello che è successo nel 2021 ci fa capire che la strada. Quest’11 novembre, in memoria delle vittime innocenti, ripartiamo per una vertenza aperta a tutta la città, che non si fermerà fin quando non saranno sconfitte le camorre nei nostri quartieri», ha detto a dalSociale24 Pasquale Leone di Libera.

@dalsociale24

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