Afghanistan, le richieste delle ong all’Italia

Afghanistan, le richieste delle ong all’Italia

Il 24 i ministri Guerini e Di Maio saranno auditi in Commissione Esteri alla Camera sulla crisi in Afghanistan, ma hanno già escluso i corridoi umanitari

La situazione in Afghanistan dopo la presa di Kabul da parte dei talebani si fa sempre più complicata. Le partenze dei primi giorni non sembrano essere più assicurate. Gli americani avevano chiuso l’aeroporto della capitale, dove l’altro giorno almeno dieci persone hanno perso la vita, oltre a un marine ferito. Sono almeno 15 mila i funzionari afghani che dovrebbero essere espatriati dal Paese. Dall’altra parte le organizzazioni chiedono di fare tutto il possibile per evacuare la popolazione locale. Tra chi chiede un intervento della politica l’Unione buddhista italiana, che insiste sulla creazione di corridoi umanitari. Sulla stessa posizione anche le cento organizzazioni della rete Per un nuovo welfare, che si mettono a disposizione per accogliere i profughi afgani.

Tra le ultime realtà a chiedere di garantire evacuazione, protezione ed ingresso in Europa anche in esenzione di visto c’è l’Asgi. «Tale piano di evacuazione dovrebbe tenere in considerazione innanzitutto le esigenze delle categorie maggiormente bisognose e vulnerabili in questo momento, ovvero almeno donne, minori di età, persone anziane, appartenenti a gruppi e comunità, religioni, posizioni politiche ed etnie che non si riconoscono nell’annunciato nuovo governo, ex collaboratori a qualsiasi titolo del personale civile e militare straniero sino ad ora presente a diverso titolo in Afghanistan», si legge nella nota dell’Asgi.

La situazione nel Paese resta pericolosa, oltre che per i dissidenti, anche per gli stranieri. Nonostante per ora abbia sospeso le attività, Save the Children non lascerà l’Afghanistan e «sta lavorando per riprendere le attività appena possibile per proteggere il futuro dei bambini». Intanto l’Italia non ha ancora deciso quale passo fare. Martedì 24 agosto i ministri della Difesa Lorenzo Guerini e degli Esteri Luigi Di Maio saranno auditi in Commissione Esteri alla Camera sulla crisi in Afghanistan. I deputati della commissione hanno chiesto che ci sia un passaggio parlamentare sulle azioni da mettere in campo nelle prossime settimane. I due ministri avrebbero però già escluso la strada dei corridoi umanitari perché per praticarla si dovrebbe riconoscere il nuovo governo guidato dai talebani.

@dalsociale24

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