90 anni, professione in pensione, un consistente patrimonio. Carlo Gilardi di Airuno non ha avuto figli e il tribunale gli ha assegnato un amministratore di sostegno. Questi, lo scorso 30 ottobre, è stato confinato nella rsa Airoldi e Muzzi di Lecco. Una decisione presa dall’amministratore di sostegno contro la volontà del diretto interessato. La vicenda, che è finita anche in Parlamento, è seguita in prima persona dal garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma. L’ultima visita di Palma all’anziano Gilardi risale al 2 maggio scorso.

In quell’occasione era presente anche Gilda Losito, responsabile dell’Unità operativa Privazione della libertà nell’ambito delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali del garante. Anche in quell’occasione Carlo Gilardi ha ribadito la sua volontà di non trascorrere ulteriore tempo presso la struttura residenziale. Alla battaglia di Palma si è aggiunta anche la Fish, che ha sposato la campagna Venite a salvarmi nata a favore di Gilardi. L’associazione chiede che sia garantito il diritto alla vita indipendente per Gilardi, in linea con le previsioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

«Vivere nella società sulla base di uguaglianza con gli altri indipendentemente dalla propria condizione». Queste le parole usate nella Convenzione per definire la vita indipendente. «Siamo assolutamente contrari a quel sistema di idee che concepisce le persone con disabilità come persone/oggetti da accudire e proteggere, anche a costo di limitarne diritti e libertà. Per la Fish, le persone con disabilità sono cittadini con uguali diritti rispetto agli altri, senza eccezioni, sono soggetti del cambiamento di pratiche lesive dei loro diritti».

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