L’uguaglianza deve essere garantita a tutti

L’uguaglianza deve essere garantita a tutti

Asgi, Rete Lenford e Fish hanno sottoscritto un appello comune per l’approvazione del ddl Zan

Asgi, Rete Lenford e Fish sono tre organizzazioni che si occupano di tematiche differenti. La prima delle tutela legale dei cittadini stranieri. La secondo dell’avvocatura dei diritti lgbtqia. L’ultima dei diritti delle persone con disabilità. Tre ambiti diversi, appunto. Ma in questo periodo mai così vicini. Accomunati dalla necessità di diritti. Dalla volontà che l’uguaglianza sia garantita a tutti. Sia in materia di lavoro che previdenza ed assistenza pubblica. Per questo Asgi, Rete Lenford e Fish hanno sottoscritto un appello comune per l’approvazione del ddl Zan. Le organizzazioni chiedono che non ci sia nessun ripensamento sul disegno di legge. «Il Senato può finalmente evitare che altre dimensioni della dignità e della personalità restino esposte all’odio e alla violenza», scrivono le tre organizzazioni.

«La strada verso l’uguaglianza è tuttavia ancora lunga per l’esistenza di ostacoli culturali, sociali ed economici che ne impediscono la piena realizzazione, ma anche per significative carenze del nostro ordinamento», si legge nell’appello di Asgi, Rete Lenford e Fish. Le organizzazioni evidenziano che chi commette attivi violenti per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi è punito più gravemente di chi è mosso dall’odio verso l’orientamento sessuale, dal genere, dal sesso, dall’identità di genere o dalla disabilità delle persone. Per Asgi, Rete Lenford e Fish «tutto questo non è accettabile».

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Il tentativo di sabotaggio del ddl Zan non è stato per niente nascosto da alcuni gruppi o da singoli parlamentari. Per questo la deputata del gruppo Misto, Michela Rostan, chiede che «le posizioni dei gruppi e dei singoli parlamentari siano chiare e il confronto numerico in Senato avvenga alla luce del sole». La vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera ha aggiunto che «da una maggioranza così ampia mi aspetto larghe intese non solo su come investire i fondi europei e quante risorse assegnare ai capitoli del Pnrr, ma soprattutto su come garantire eguali diritti e pari dignità a tutti coloro che vivono nel nostro Paese. La ripartenza dell’Italia non deve essere solo economica, ma anche sociale».

@dalsociale24

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