Arrestate a Messina cinque persone per tratta di esseri umani. Dalle indagine svolte dai carabinieri è emerso che la cellula criminale aveva messo in piedi un sistema collaudato. Tra il 2015 e il 2017 sono state reclutate ed avviate alla prostituzione molte giovani nigeriane. Per convincerle a lasciare il Paese d’origine veniva promesso loro un lavoro. Arrivate in Italia le aspettava invece un’altra attività per ripagare il balance, ovvero i soldi anticipati dall’organizzazione per il viaggio. Prima della partenza le ragazze venivano sottoposte al rito tribale dello juju.

Il sistema suggeriva alle giovani nigeriane il modo più semplice per ottenere il permesso di soggiorno. Dicendo alle autorità italiane di essere minorenni ma, di dover compiere 18 anni a breve, avrebbero ricevuto facilmente i documenti. Una volta fatto questo passaggio le ragazze venivano avviate alla prostituzione. Una parte dei ricavati di questi attività criminale erano reinvestiti in Nigeria per finanziare l’acquisto e la costruzione di immobili, oltre che altri viaggi di altre vittime della tratta.