I migranti continuano ad essere il principale ago della bilancia rispetto alla tenuta del governo. E anche il principale tema in vista delle imminenti elezioni europee del prossimo 26 maggio. Nella giornata di ieri il ministro dell’Interno Salvini ha più volte insinuato che lo sbarco dei migranti a bordo della Sea Watch 3 fosse opera di qualche ministro del M5S.

Il primo a sentirsi chiamato in causa è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli. Le decisioni sulle acque territoriali spetterebbero proprio al suo dicastero. Ma Toninelli ci tiene a sottolineare che «mi sembra che la polemica l’abbia fatta solo Matteo (Salvini, ndr) perchè ovviamente il sottoscritto non ha aperto alcun porto, ci mancherebbe altro, non si aprono porti a chi non rispetta le convenzioni internazionali e il diritto del mare come, tra l’altro, in questo caso».

Il ministro pentastellato evidenzia che «si tratta di una attività fatta esclusivamente dalla magistratura. E, come ben sa Salvini, il sequestro l’ha gestito lo stesso pubblico ministero di Agrigento Luigi Patronaggio». Nel corso del suo intervento Toninelli ha sottolineato la necessità di proseguira sulla linea dura contro chi sfrutta l’immigrazione clandestina.

«La magistratura – ha detto Danilo Toninelli – è indipendente, ci sono leggi e testi unici, ben venga il sequestro del mezzo gestito dalla magistratura attraverso la guarda di finanza».