La strage invisibile dei senza dimora

La strage invisibile dei senza dimora

Come evidenziato nel report della fio.Psd. nel 2022 le persone decedute sono state 393, più di una persona al giorno

Lo scorso anno, solo tra gennaio e il 22 febbraio furono 50 gli homeless deceduti. Uno al giorno. In tutto il 2021 erano stati 346. L’anno precedente 208. Numeri tristemente in aumento. Una strage invisibili che, appunto, sono pochi a raccontare. Come la fio.Psd che, nel suo report La strage invisibile, evidenzia che le persone decedute portavano con sé tutti i tratti di una grave emarginazione adulta fatta di grande sofferenza e di uno stato di degrado personale. E sono, come sopra, sempre in aumento. Nel 2022 le persone senza dimora decedute sono state 393, più di una persona al giorno, con un incremento del 55 per cento rispetto al 2021 e dell’83 per cento rispetto al 2020. Dal 1 gennaio 2023 i decessi sono stati 54.

Dal report emerge, ancora una volta, come la mortalità non sia legata solo ai mesi più freddi. Ci sono morti in ogni mese dell’anno. Le morti avvenute in estate sono state 109, mentre 101 in autunno, 86 in inverno e 97 in primavera. L’emergenza non è d’inverno. Non può essere affrontata, dunque, solo che i piani freddo. Sono necessari l’ampliamento dei posti letto nelle strutture di accoglienza notturna, il rafforzamento delle attività delle unità di strada. Tra le cause di morte il 46 per cento è riconducibile a eventi esterni e traumatici. Incidenti di trasporto (15%), aggressioni o omicidi (9%), suicidi (8%), annegamento (6%), incendi (4%), cadute e altri eventi accidentali (4%).

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Anche la territorialità presenta omogeneità. Le morti delle persone senza dimora interessano tutto il territorio nazionale. Come evidenziato nel report della fio.Psd. i decessi sono registrati in 234 comuni. Le città con il maggior numero di decessi sono Roma (32) e Milano (21), ma dati allarmanti provengono anche da Napoli, Firenze, Genova e Bologna. Il primo passo per affrontare questa emergenza è «garantire a chi vive in strada e in condizione di vulnerabilità estrema l’accesso ad una casa, alle cure e a percorsi di reinserimento sociale», ha detto la presidente della fio.Psd., Cristina Avonto.

«Seppur indispensabili i servizi tradizionali, come la distribuzione di pasti, vestiti e coperte non sono più sufficienti. Negli ultimi anni sono state stanziate ingenti risorse destinate al contrasto della grave marginalità adulta e questi stanziamenti dovrebbero creare le condizioni per innescare un cambiamento nella mentalità con cui viene affrontato il fenomeno», ha aggiunto la Avonto.

@dalsociale24



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