I lavoratori del panificio di San Vittore di Andria hanno deciso di donarli al carcere di Trani
L’emergenza Coronavirus ha imposto a molti di rivedere i propri piani. Anche alcuni prodotti gastronomici hanno dovuto cambiare destinazione. Come i taralli prodotti dal progetto Senza sbarre. Destinati alle gastronomie e ad alcuni ristoranti i prodotti da forno sono rimasti bloccati nella comunità San Vittore di Andria.
Su sette delle persone che lavorano al progetto di misura alternativa due sono detenuti. A loro è venuta l’idea di donare questi taralli ad altri che scontano la pena detentiva. Nel caso specifico agli ospiti della casa circondariale di Trani, sia maschile che femminile. I taralli arriveranno questi mattina negli istituti penitenziari pugliesi.
«Con l’avvento inaspettato della pandemia, il nostro panificio-tarallificio ha subito un crollo repentino di ordinazioni e vendite, con annesse disdette», ha spiegato scrive don Riccardo Agresti, responsabile del progetto. «Speriamo – ha aggiunto – che il dono che i detenuti riceveranno dai condannati in misura alternativa presenti nella nostra comunità, possa rendere meno pesante il clima e aiutare gli stessi a guardare al futuro sognando una vita nuova e un lavoro onesto».