Scuola in presenza, si può fare

Scuola in presenza, si può fare

Lo studio dell’unità Molecular and Pharmaco-Epidemiology presso l’istituto europeo di oncologia di Milano dimostra che la scuola in presenza è possibile

Le scuole devono riaprire. Non solo tra i luoghi che pesano sui contagi. Queste sono frasi che nell’ultimo anno sono state ripetute da genitori ed insegnanti non dad. Ed anche da una parte della politica. Non ultima l’ex ministro all’Istruzione Lucia Azzolina. Ma ad oggi ha prevalso la linea della chiusura. Da settimane per le scuole di ogni ordine e grado. Nonostante la volontà del nuovo ministro Bianchi di riaprire dal 6 aprile. Ma le possibilità amplificano. «Gli istituti aperti sono addirittura un’argine alla diffusione del virus». A parlare è Sara Gandini, direttrice dell’unità Molecular and Pharmaco-Epidemiology presso l’istituto europeo di oncologia di Milano, in un’intervista a Il Quotidiano del Sud.

La Gandini ha condotto, assieme ad altri colleghi, uno studio sull’incidenza del virus nelle scuole anche rispetto alla variante inglese. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Regional Health – Europe e presentato al ministero dell’Istruzione su richiesta del sottosegretario Barbara Floridia. Dallo studio emerge che l’incidenza del Covid tra gli studenti è stata inferiore rispetto alla popolazione generale. Le infezioni inferiori all’1 per cento. L’incidenza tra gli insegnanti era paragonabile alla popolazione di età simile. Emerge inoltre che la chiusura preliminare delle scuole in due regioni non ha influito sulla diminuzione della R t.

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Lo studio si basa sui dati del ministero dell’Istruzione incrociati con quelli di Ats e Protezione civile coprendo oltre 7,3 milioni di studenti e 770 mila insegnanti. «La ricerca conferma che la nostra posizione di sempre, cioè di tenere aperte le scuole in presenza, è supportata da evidenze scientifiche. È importante che le scelte politiche siano sempre supportate da confronti con esperti e da uno studio attento dei documenti. Dopo questo incontro confermo e sostengo sempre con più certezza che le scuole devono riaprire, possibilmente per ogni ordine e grado, e soprattutto non dobbiamo chiuderle più», ha detto il sottosegretario all’Istruzione Barbara Floridia.

Per la senatrice del M5S «c’è un altro contagio da fermare ed è quello della salute psicofisica dei nostri giovani. Il ritorno in classe per le nostre studentesse e i nostri studenti riguarda non solo il loro diritto allo studio, che dobbiamo tutelare ma anche il loro diritto alla salute. Stare a scuola infatti li protegge da gravi disturbi psicologici, alimentari e psico-cognitivi che invece si stanno diffondendo sempre di più. C’è un debito, grave, che stiamo contraendo con i nostri giovani. E riguarda il loro futuro e quello del livello culturale della nostra nazione. Non ci saranno ristori né sostegni a sufficienza. Adesso – conclude la Floridia – la riapertura per tutti gli ordini e gradi di scuola il più presto possibile. Cominciamo a pagare il debito culturale ed etico che abbiamo con la nuova generazione. Presto, che è già tardi».

@dalsociale24

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