Pompei, detenuti per lavori di pubblica utilità

Pompei, detenuti per lavori di pubblica utilità

Per la prima volta l’istituto della messa alla prova dei detenuti sarà impiegato presso un Parco archeologico,

L’art. 168 bis del Codice Penale istituisce l’istituto della messa alla prova. Un percorso alternativa alla pena tradizionale. Alternativo alla detenzione. Spesso si tratta di lavori pubblica utilità a supporto dei Comuni o di realtà associative e cooperative. Per la prima volta un gruppo di detenuti sarà impiegato presso un Parco archeologico. In questo caso si tratta degli Scavi di Pompei. È la prima volta che un sito di questo tipo aderisce ad un progetto di questo tipo. Il percorso, che vedrà protagonisti 20 ristretti, è stato reso possibile grazie ad una convenzione stipulata tra il Parco archeologico di Pompei ed il Tribunale di Torre Annunziata.

L’ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna ha costruito con il Parco archeologico un percorso di reinserimento dei venti detenuti coinvolti. Diverse le mansioni di pubblica utilità che questi ultimi andranno a svolgere. Differenti anche le località di svolgimento delle attività. I detenuti saranno infatti impiegati, oltre che a Pompei, anche negli altri siti del Parco archeologico. Ovvero Oplontis, Boscoreale, gli scavi di Stabiae, il museo archeologico di Stabiae Libero d’Orsi a Castellammare di Stabia.

@dalsociale24

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