Sara, Maria e Martin sono una famiglia

Sara, Maria e Martin sono una famiglia

La famiglia non è rappresentata solo dal matrimonio tra un uomo e una donna che hanno avuto figli

Un passaggio della voce famiglia nel dizionario Treccani la indica come «formata da persone legate fra loro da un rapporto di convivenza, di parentela, di affinità, che costituisce l’elemento fondamentale di ogni società». Tutte le relazioni che condividono questi elementi sono famiglia. Con buona pace di chi crede (ancora) che la famiglia sia solo l’unione in matrimonio di un uomo e una donna che abbiano procreato. Istituita dall’Onu nel 1994 oggi si celebra la Giornata internazionale delle famiglie. Al plurale proprio perché ogni unione è tale. Come quella di Sara e Maria, due professioniste che vivono a Napoli, alle quali abbiamo chiesto di raccontarci la loro famiglia.

«Forse la mia è una risposta banale, ma per me famiglia è la mia compagna, il nostro bassotto e i figli che (speriamo) arriveranno. Io sento Maria come la mia famiglia già da prima che andassimo a vivere insieme, e anche da prima di fare coming out (faticoso e ancora molto complicato)», racconta Sara. Per Maria la famiglia è «una, due, tre, quattro persone (anche cinque) capaci di donare amore. Forse siamo più famiglia noi che alcune delle famose “famiglie tradizionali”».

In vista della festa della mamma della scorsa settimana il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani ha detto che «una famiglia senza figli non esiste, la famiglia va difesa». Un’affermazione che ha creato un clamore mediatico senza precedenti sul tema. «Così ha offeso un’infinità di persone, tra cui coppie o single che non possono avere figli per i più svariati motivi. Bisogna sempre stare nella scarpa dell’altro per capire come si sta», sottolinea Maria. Sara invece invita Tajani «a partecipare alla Festa delle Famiglie che ogni anno organizziamo in ogni città d’Italia e non solo. Se venisse scoprirebbe un’infinità di famiglie felici delle proprie gioie e dolori, difficoltà e quotidianità. E si stupirebbe Tajani forse nel constatare che non tutte queste famiglie hanno figli». A Napoli la festa si celebrerà domenica 16 in villa comunale.

Nelle ultime settimane tiene banco la discussione in commissione Giustizia del Senato del ddl Zan (già approvato alla Camera). L’approvazione della legge sarebbe «un punto di partenza per far sì che tutte le minoranze possano essere tutelate. In Italia ci siamo arrivati anche troppo tardi. È importante però poi che le leggi tutelino tutti coloro che subiscono qualsiasi forma di violenza, e in questo l’Italia è molto carente: vedi ad esempio le leggi contro il femminicido che sì esistono, ma non tutelano veramente le donne che provano a denunciare», dice Maria.

Per Sara «il ddl Zan è un primo timido passo verso i diritti di chi nel 2021 non è per niente tutelato. Nel film Palombella Rossa, il mitico Nanni Moretti dice che le parole sono importanti. Bene, le parole sono ancor più pesanti quando discriminano e non importa se colpiscono gay, disabili o altri. Oggi noi affermiamo con forza che il ddl Zan debba essere approvato, ma siamo pronte a scendere in piazza per le nostre famiglie, perché vogliamo gli stessi diritti e le stesse tutele di tutte le altre famiglie».

@ciro_oliviero

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