Il ruolo dell’agricoltura al tempo del Covid

Il ruolo dell’agricoltura al tempo del Covid

L’intervista a Fabrizio Trentacoste, membro della commissione agricoltura e della commissione parlamentare di inchiesta su illeciti ambientali

L’agricoltura è uno dei temi che l’emergenza da Covid-19 ha riportato al centro del dibattito pubblico. La pandemia ha dimostrato la centralità di questo importante asset per il Paese. Un settore che si lega a doppio filo all’ambiente, altro anello fondamentale per la ripartenza dell’Italia e punto centrale del Recovery plan. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Trentacoste, membro della commissione agricoltura e della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.

La pandemia da Covid-19 ha rimesso al centro il ruolo dell’agricoltura. La filiera non si è mai fermata in questo periodo e ha dimostrato di essere uno dei motori del Paese e il cuore del Made in Italy. In questo periodo non si è mai fermato anche il lavoro di Commissione. Recentemente avete approvato proprio un disegno di legge importantissimo sulle aste a doppio ribasso, ce ne può parlare?
«Il disegno di legge introduce disposizioni che limitano la vendita sottocosto dei prodotti agroalimentari e vietano la pratica del doppio ribasso per il loro acquisto. Spesso prodotti di eccellenza vengono venduti a prezzi talmente bassi da non coprire i costi di produzione e la manodopera. Poniamo così l’accento su qualità e giusto prezzo delle materie prime. È nostro dovere, tutelare gli operatori che praticano comportamenti corretti a sostegno del comparto agroalimentare, a difesa del lavoro e della nostra salute. Con questo provvedimento si restituisce dignità all’agricoltura e agli agricoltori».

Senatore, ieri è stato approvato il parere in Commissione agricoltura per il Recovery Plan. Su quali temi punta il Movimento 5 Stelle?
«Tante le azioni che saranno messe in campo e, tra queste, continuiamo a puntare ad una strategia complessiva che integri le scelte di politica agroalimentare a quelle ambientali, in chiave innovativa, tecnologica e a sostegno della transizione ecologica che, a mio avviso, l’Italia deve declinare secondo i principi dell’agroecologia. Altro aspetto è l’equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera produttiva. Si punterà molto anche sulla promozione e l’esportazione dei prodotti Made in Italy e sulla strategia “Farm to Fork”».

Si parla molto di transizione ecologica in questo periodo e del super Ministero dedicato. C’è però un aspetto molto interessante e che sarebbe il caso di approfondire: quello dell’agroecologia. Ce ne vuole parlare?
«L’attuazione e promozione dei princìpi di tutela ecologica è sempre stata al centro della mia azione politica. Oggi, occorre tornare a sistemi produttivi che tutelino la salute umana e l’ambiente nella produzione agroalimentare locale, al fine di ridurre l’impatto delle attività antropiche, il rischio idrogeologico e la desertificazione. A breve, depositerò un disegno di legge sull’agroecologia volto a incentivare, anche fiscalmente, le imprese che avranno il coraggio di una conversione in tal senso».

@ciro_oliviero

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