Ripopolare i piccoli borghi con lo smart working

Ripopolare i piccoli borghi con lo smart working

L’opportunità potrebbe arrivare grazie alla proposta di Anci e comitato tecnico scientifico Borghi più belli d’Italia

Anche se la traduzione letterale di smart working è lavoro da casa, lo smart working non è semplicemente trasferire il pc alla scrivania del proprio appartamento. Quello che in Italia chiamiamo erroneamente smart working è lavoro da casa, ben diverso da quello che, soprattutto nei Paesi anglosassoni e del nord Europa, configurano come tale. Al netto della precisazione, il lavoro da casa ha investito migliaia di lavoratori nell’ultimo anno e mezzo. Chi a più riprese a seconda di lockdown, zona arancioni o rosse. Chi per tutto il 2020, e chi ancora per l’intero periodo, con dipendenti che sono ancora in questa modalità. Come nel caso dei dipendenti pubblici. Per loro, però, è quasi terminato il periodo di lavoro a domicilio, come ha ricordato il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Dovrebbe però essere reso obbligatorio per loro il Green Pass.

Mentre c’è chi si appresta a tornare in ufficio c’è chi potrebbe proseguire o iniziare la propria esperienza di lavoro da casa. L’opportunità potrebbe arrivare grazie alla proposta dell’Anci e del comitato tecnico scientifico Borghi più belli d’Italia. La proposta consiste nel trasferirsi in uno dei 230 borghi medievali del Lazio, al di sotto dei 5 mila abitanti, per ripopolarli. In questo modo si coniugherebbe la necessità dei piccoli comuni di avere nuovi cittadini e quella dei lavoratori di trovare un luogo di lavoro più accogliente, niente frenesia e qualità della vita migliore rispetto alle media e grandi città.

La proposta di legge prevede incentivi e agevolazioni per le imprese e le pa che consentano ai propri dipendenti di scegliere di trasferirsi in uno dei borghi interessati. Al contempo i piccoli borghi potrebbero accedere a fondi per la ristrutturazione degli edifici e la creazione di spazi di co working. La proposta di legge prevede inoltre che al lavoratore sia garantito l’impiego per almeno 5 anni e che il comune di destinazione preveda per questi sgravi fiscali, ad esempio su Imu e Tari, per almeno dieci anni. Un’esperienza che c’è chi l’ha anticipata rispetto alla proposta dell’Anci. Secondo il comitato tecnico scientifico Borghi più belli d’Italia negli ultimi anni sono state circa 80 mila le famiglie che si sono trasferite in piccoli centri a ridosso delle grandi città da Roma in giù.

@dalsociale24

Redazione
ADMINISTRATOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Skip to content