Non solo la gestione dell’ospedale San Giovanni Bosco. Nell’inchiesta che ha portato all’arresto di 126 esponenti dell’alleanza di Secondigliano uno dei principali business era legato al pizzo. Nessuno ne era esente. Il clan Contini estorceva denaro anche ad un albergatore del quartiere Vasto che ospita i migranti. Il clan camorristico pretendeva una quota per ciascun rifugiato. A sottolineare questo aspetto dell’inchiesta è stato ieri, nel corso della conferenza stampa, il questore di Napoli, Alessandro Giuliano.

Negli ultimi anni la presenza di migranti nella zona a ridosso di piazza Garibaldi si è moltiplicata. Molti albergatori hanno stipulato patti con la prefettura per accogliere i migranti nel sistema Cas. Nella conferenza stampa Alessandro Giuliano ha evidenziato che la richiesta di pizzo ad un albergatore che ospita migranti «dà conto dell’ampiezza della pressione criminale del clan Contini nel Vasto e anche della rapidità e dell’agilità tipica delle organizzazioni criminali strutturate di ottenere un guadagno da situazioni contingenti, come l’aumento dei flussi migratori».