Non autosufficienza, esclusa la Fish

Non autosufficienza, esclusa la Fish

Il presidente della Fish, Vincenzo Falabella, denuncia la scelta dei ministri Speranza e Catalfo

Oggi in Italia sono coperti dal Fondo per la non autosufficienza 110mila persone. Di questi 50mila sono disabili gravissimi. Nonostante negli ultimi anni si siano fatti passi in avanti i numeri sono ancora bassi. Quelli coinvolti sono infatti il il 5 per cento dei titolari di indennità di accompagnamento. 600 milioni – questa la cifra destinata al Fondo – non bastano. Ma non è solo una questione economica. Per la Fish è necessaria una programmazione strutturale, omogenea su tutto il territorio nazionale.

L’ultima volta che si è parlato del Piano per la non autosufficienza era gennaio. In quel caso la Conferenza Unificata approvò il decreto di riparto del Fondo per la non autosufficienza 2019-2021. Nonostante fosse trapelata la notizia di un avallo della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, l’organizzazione smentì. L’ultimo incontro a cui la Fish ha preso parte risale al 19 ottobre 2019. A quell’incontro con il ministro Catalfo non ne seguirono altri.

Nei giorni scorsi un incontro sul tema si è tenuto. Ma la Fish ne è stata esclusa. Così come le altre organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità. L’organizzazione denuncia che i ministri Speranza e Catalfo abbiano incontrato i soli sindacati dei pensionati. Un incontro che ha avviato il confronto su ulteriori disegni di legge sulla non autosufficienza ad integrazione del Piano approvato lo scorso gennaio.

«Questo – ha detto il presidente della Fish, Vincenzo Falabella – appare inconciliabile, invece, con l’atteggiamento, la disponibilità, l’attenzione del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, confermata non più tardi della scorsa settimana in occasione dei lavori dell’Osservatorio Nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità. Esprimendo vivo disappunto ribadisco la necessità di ricondurre il confronto in seno alla Rete della protezione e dell’inclusione sociale o comunque di garantire il confronto con la Fish e le altre organizzazioni di persone con disabilità».

Redazione
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