L’arte terapia è un percorso di cura attraverso l’arte. Non solo arte per il mero gusto della bellezza. Non un fine estetico, bensì strumento per il supporto nelle professioni di aiuto. Il sostegno attraverso i linguaggi espressivi è un metodo di cura molto diffuso già dagli anni ’40 del secolo scorso.

Cosa può rappresentare nella relazione d’aiuto se le sono chieste alcune realtà istituzionali e di settore nel corso del convegno “Nel blu dipinto di blu”. Al dibattito hanno preso parte esponenti dell’associazione Anthea con il Teatro dell’anima, dell’associazione Isfom, della cattedra di Pedagogia dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, dell’Asl Napoli1, l’assessore al Welfare del Comune di Napoli Roberta Gaeta. Nella platea diverse realtà che lavorano nel comparto socio-educativo e socio-assistenziale.

«L’arte terapia, nelle sue varie forme espressive, costituisce una potenzialità per la sua capacità di intervenire a supporto dei servizi socio-educativi e socio-sanitari. È un comparto ancora inesplorato, che registra posizioni a volte conflittuali e spinte centrifughe delle organizzazioni che operano in tali ambiti», ha detto il presidente di Confcooperative Cultura Turismo Sport Campania, Claudio Esposito, sottolineando che non sempre si dà la giusta importanza all’arte terapia e ai professionisti di questo settore.

«In Campania – ha aggiunto Esposito – è necessario aggregare le reti di tutti gli attori coinvolti ed interessati allo sviluppo dell’arte terapia, nonché definire progettualità comuni per la realizzazione di un polo di eccellenza delle arti terapie».



SULLO STESSO ARGOMENTO POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE:

Il lavoro di Abio Napoli

Una Befana vip per i piccoli prematuri

Abio e Mulan per i bambini