Lo Stato finisce in tribunale per mano ambientalista

Lo Stato finisce in tribunale per mano ambientalista

Si tratta di 200 ricorrenti, di cui 162 adulti, 17 minori e 24 associazioni aderenti alla campagna denominata Giudizio Universale

Il 14 dicembre lo Stato verrà portato in tribunale. Per denunciare l’inazione dell’Italia nell’affrontare la crisi climatica, grazie alla campagna denominata Giudizio Universale, 200 ricorrenti, di cui 162 adulti, 17 minori e 24 associazioni impegnate nella giustizia ambientale hanno deciso di portare in un’aula di Tribunale addirittura lo Stato.

Una campagna nata dall’associazione A Sud e decine di altre realtà come Fridays For Future, la Società Meteorologica Italiana, Medici per l’Ambiente. «Di sicuro verso la prima udienza avremo le argomentazioni depositate dall’Avvocatura dello Stato: per noi sarà già un ottimo punto di partenza per capire cosa intende rispondere lo stato alle nostre denunce», dichiara in un’intervista a Green&Blue Monica Di Pierri portavoce della ong A Sud. «Inutile dire che si tratta di un percorso collettivo, condiviso e plurale – spiega invece l’attivista sulle sue pagine social -. La forza del noi è quella che muove il mondo e l’altre stelle. La sola. Non mi stancherò mai di ripeterlo».

Secondo i promotori della campagna Giudizio Universale gli impegni presi finora non bastano. «Ci aspettiamo che il governo non aspetti, dato che non c’è più tempo da perdere. In questa partita, come in quella della causa, sarà fondamentale l’opinione pubblica». E’ partita anche una petizione su Change.org per chiedere che lo Stato intervenga rapidamente. «Chiediamo aiuto a tutti: firmate la petizione, unitevi a noi o semplicemente fatevi sentire per ottenere giustizia climatica», ribadisce la Di Pierri nell’intervista.

@dalsociale24

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