Lo smart working piace agli italiani

Lo smart working piace agli italiani

Il 37 per cento sarebbe disposto a rinunciare a parte dello stipendio per continuare dopo l’emergenza

In tempi di emergenza gli italiani lavorano da casa. Eccezion fatta per alcuni settori strategici come la filiera alimentare. Sono quasi due milioni gli italiani che stanno lavorando da casa. L’80 per cento di chi è in smart working promuove questa modalità. Il 37 per cento sarebbe perfino disposto a rinunciare a parte del proprio stipendio per continuare anche dopo l’emergenza. Il 57 per cento sarebbe disponibile a una formula di lavoro agile parziale. Questi i dati che emergono dal sondaggio condotto da Izi in collaborazione con Comin & Partners.

L’accesso al telelavoro però non è semplice per tutti. Un lavoratore su tre ha problemi per l’accesso alla rete o non ha apparecchi tecnologici. Gli interpellati evidenziano di non essere soli in casa e dunque anche dove è presente la connessione non è sempre in grado di supportare più dispositivi contemporaneamente. Il 13,4 per cento del campione sottolinea anche il problema delle distrazioni. Tra queste i familiari, coinquilini, la tv.

Tra i vantaggi vengono segnalati in primis il risparmio del tempo che si impiega per recarsi al lavoro. Seguono la flessibilità degli orari per il 30 per cento, il risparmio economico su trasporti e sul pranzo (15%), la possibilità di trascorrere più tempo con la famiglia (13%). Per i pasti c’è anche una parte che evidenzia la possibilità di mangiare in modo più sano.

Solo il 16 per cento si dice poco soddisfatto dello smart working. Al contempo un altro 23 ha dichiarato di non staccare mai, mentre il 5 fa fatica ad organizzare il proprio tempo e il 7 per cento trova complesso gestire e pianificare il lavoro.

Redazione
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