La violenza di genere è da codice rosso

La violenza di genere è da codice rosso

Dal diritto ad essere ascoltata dal Pubblico Ministero entro tre giorni al dovere delle forze dell’ordine di formarsi in materia. E’ svolta per le donne

Da oggi la violenza di genere deve essere considerata da codice rosso. Il via libera in Consiglio dei Ministri al codice rosso è una risposta seria a tutte quelle donne che vedono nella denuncia della violenza l’inizio di un inferno peggiore della violenza stessa, spesso consentito dalla burocrazia e dalle lungaggini dell’organizzazione della giustizia. « Con questo provvedimento tutte le denunce di violenza avranno una corsia preferenziale atutela delle donne e del loro diritto a una immediata tutela » commenta a caldo la Deputata del Movimento 5 stelle Anna Bilotti spiegando che  «denunciare è la cosa più difficile, lo dicono i dati, e questo provvedimento va proprio nella direzione di attivareimmediatamente tutti i presidi necessari affinché la rete di protezioneprevista dagli strumenti di legge si attivi immediatamente». La denuncia,dunque, arriverà direttamente al Pubblico Ministero che avrà l’obbligo di ascoltare la donna vittima di violenza entro tre giorni. E si è previsto l’obbligo di formazione per le forze di polizia che trattano questo tipo di procedimenti in modo che siano specializzati soprattutto nella prevenzione e che abbiano una preparazione specifica all’interlocuzione con le vittime. Una vera e propria svolta per l’Italia e la Campania tutta che secondo l’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne è seconda in Italia per numero di femminicidi, un primato che impone a tutte le istituzioni pubbliche, alle associazioni, agli organi di informazione e formazione una strettissima sinergia per poter, non solo prevenire il fenomeno, ma invertire la tendenza. «Non appena approvato il provvedimento il mio pensiero non è potuto che andare a Violeta, la mamma di Sala Consilina morta per mano del suo compagno non più di un mese fa, l’ennesima vittima innocente di un’emergenza culturale che proveremo a combattere con tutte le nostre forze» conclude Bilotti.

Redazione
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