La scuola italiana celebra la Giornata Mondiale della lingua ellenica, riscoprendone fascino e bellezza. Ricordando che i pilastri del mondo occidentale, dialogo e democrazia, arrivano dalla Grecia.

L’idea della Giornata Mondiale della lingua greca, che non vede soltanto coinvolti i licei classici dove si studia, ma tutti gli istituti superiori, parte dal meridione: la città di Napoli. Una idea votata e promossa subito dopo dal Parlamento greco.

Tra Napoli e la Grecia il rapporto è millenario, e in città si è parlato in lingua greca fino all’anno mille dopo Cristo. Non soltanto Napoli è culla della civiltà greca ma anche tante città del Sud, che domani saranno protagoniste di vere e proprie maratone linguistiche organizzate nelle scuole che ospitano anche studenti greci, per l’occasione.

Degno di nota l’intervento della professoressa dell’Università di Salonicco Demetra Sfendoni ospite in un liceo di Milano. La professoressa citando lo scrittore Yorgos Theotokas, ha paragonato l’Europa ad un giardino che raccoglie armoniosamente i fiori più diversi e i colori più incoerenti, condividendo una riflessione forte: «ho la sensazione che questo profilo particolare dell’Europa sia dovuto allo splendore della prima semina, al fascino dell’instancabile vivacità della lingua greca, che per prima ha inseminato l’Europa con il complesso di contraddizioni dinamiche che costituiscono l’ellenicità».

Affermazioni che aprono finestre di grandi riflessioni.

Carmen Cretoso