Come sarà il Green Pass a scuola

Come sarà il Green Pass a scuola

Si dovrebbe chiudere con una misura che preveda il Green Pass solo per il personale scolastico, ma intanto scuole e movimenti si organizzano

Ultimo giorno per definire le nuove misure per l’utilizzo del green pass. Almeno per scuole e trasporti. Per le aziende resta ancora da mediare con i sindacati, dopo il nulla di fatto dell’ultimo incontro. Detto della scuola, il presidente del Consiglio pare orientato, assieme al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, a non scontentare nessuna forza politica. Che significa anche non accontentarne alcuna. Niente obbligo per tutti, dunque. Si dovrebbe chiudere con una misura che lo preveda solo per il personale scolastico. Un modo per garantire la sicurezza degli istituti e per abbassare ulteriormente il rischio contagi. Per ora ancora non è certa la data in cui dovrebbe entrare in vigore la misura. Una possibilità è quella del 1 settembre. Di certo non si andrà oltre l’inizio dell’anno scolastico.

In attesa di sapere cosa deciderà il governo alcune scuole si organizzano autonomamente. Come nel caso del liceo Petrarca di Trieste e del liceo scientifico Marinelli di Udine. Come riportano i quotidiani locali del gruppo Gedi, i due dirigenti hanno scritto a famiglie e studenti invitando a vaccinarsi. La dirigente del Petrarca, Cesira Militello, prevede un ritorno alla didattica in presenza al completo. Per questo invita tutti a vaccinarsi, anche perché, si legge nella lettera, «la variante Delta è in agguato e già si sta registrando un aumento dei contagi». Sulla stessa linea il dirigente del Marinelli, Stefano Stefanel, che sottolinea che non c’è «nessun obbligo, naturalmente, di comunicare al liceo l’eventuale vaccinazione, ma certamente l’incoraggiamento». Garantita la privacy, Stefanel ha indicato un indirizzo mail al quale poter girare copia del Green pass.

Resta ferma la posizione di Priorità alla Scuola che da mesi chiede il ritorno in presenza al 100 per cento per il prossimo anno scolastico. Il movimento è pronto a ricorrere, in caso contrario, alle opportune sedi civile e penale. I precedenti sulle chiusure delle scuole da parte degli enti territoriali sono state sempre in favore dei ricorrenti. Come in Toscana, a Milano ed anche in Campania, dove il Tar aveva accolto il ricorso di Pillole di Ottimismo. I gruppi territoriali si sono già mossi. A partire dall’Emilia-Romagna che ha presentato un ricorso al Tar. Diffide analoghe sono partite anche in Veneto, Piemonte, Toscana, Marche e Friuli Venezia-Giulia. Il movimento chiede che non ci si passi un altro anno con differenze tra regioni. Per questo ha annunciato una mobilitazione nazionale per lunedì 20 settembre, in coincidenza con il primo giorno di scuola in Puglia. Tra le richieste, la necessità di investimenti adeguati per evitare classi pollaio, incrementare gli organici, adeguare le strutture edilizie.

@rob_malfatti

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