Coronavirus, potenziare servizi per homeless

Coronavirus, potenziare servizi per homeless

Le richieste della Fiopsd alle istituzioni

La Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora si preoccupa dell’impatto del Coronavirus sugli homeless. Tra queste figurano anche le oltre 55mila persone finite in strada all’indomani dei decreti sicurezza. Una fetta di popolazione non vuole farsi visitare per timore di essere espulsa. Persone che vivono dunque una doppia emergenza.

L’organizzazione ha chiesto ai soci presenti in tutta Italia se e come stanno cambiando i servizi ai senza dimora. Tra le segnalazioni più controverse la scelta, in alcune città, di interrompere i servizi igienici come docce e distribuzione di indumenti. C’è chi ha chiuso le mense o ha modificato il servizio accogliendo po persone alla volta. Di contro alcuni dormitori hanno deciso si restare aperti h24 per evitare che le persone restino per strada.

La Fiopsd ha inoltre chiesto alle istituzioni competenti di «prevedere dei protocolli di intervento e misure preventive soprattutto per i servizi bassa soglia». Tra le richiesta dell’organizzazione c’è l’incremento di unità mobili socio-sanitarie e degli screening «per evitare contagi e diffusioni del virus che in condizioni di estrema vulnerabilità potrebbero essere ancora più rapidi e aggravanti».

Redazione
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