Coronavirus, Gratteri: rischio usura

Coronavirus, Gratteri: rischio usura

L’allarme lanciato dal capo della Dda di Catanzaro

La criminalità organizzata è una delle prime a rispondere presente nei periodi di emergenza. Il lungo periodo che stiamo attraversando può essere molto proficuo per le organizzazioni mafiose. Ne è convinto il capo della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri. Il procuratore lancia l’allarme sull’impatto dell’azione criminale sull’emergenza sociale venutasi a creare a seguita dell’emergenza Coronavirus

Non solo i semplici cittadini che stanno già trovando difficoltà a mettere il piatto a tavola. Gratteri sottolinea che potrebbero ricorrere ai prestiti usurai gli imprenditori. Il sistema economico del Paese è in seria difficoltà. Al netto delle imprese legate ai settori agroalimentare e farmaceutico, le altre sono chiuse per decreto. Loro, dice Gratteri, «hanno bisogno di liquidità, di soldi veri in mano, non più e non tanto di non pagare le tasse».

Il capo della Dda di Catanzaro evidenzia come la ‘ndrangheta sia disposta a prestare soldi anche con un basso interesse. Un modo per invogliare i commercianti, gli imprenditori a rivolgersi all’usuraio. «Chi si rivolge a questo tipo di usurai – dice Gratteri all’Adnkronos – sa perfettamente con chi sta trattando. Il pericolo, quindi, è che ancora di più altre attività imprenditoriali, alberghi, ristoranti, pizzerie, passini di mano a prestanome della ‘ndrangheta».

Secondo Gratteri il sostegno usuraio in questo momento di difficoltà avà un risvolto psicologico ben più importante. Secondo il procuratore «sarà ancora più facile, alle prossime elezioni, rappresentare il modello più convincente quando ci sarà da andare a rastrellare i pacchetti di voti». Per impedire questo è necessario «dare soldi veri alla gente», dice Gratteri plaudendo alla misura economica annunciata da Conte.

Redazione
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