La fibromialgia colpisce l’apparato muscolare. Una malattia nei fatti invalidante, ma in Italia non riconosciuta come tale. L’Oms ha invece riconosciuto la fibromialgia come malattia, dato il dolore cronico che, in Europa, colpisce il 19 per cento della popolazione adulta. In Italia sono almeno 2 milioni i cittadini afflitti da questa malattia. Dei quali l’80 per cento è donna in età lavorativa. Lo scorso 14 marzo la decima commissione Affari sociali del Senato ha avviato una discussione sulla sindrome fibromialgica. La commissione ha discusso i disegni di legge n. 246 (del 26 ottobre 2022), n. 400 (del 7 dicembre 2022) e n. 546 (9 febbraio 2023). Ddl che contengono tutte disposizioni per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante.

«È una sindrome dolorosa cronica che oggi non ha un riconoscimento. Per questo abbiamo presentato una proposta di legge bipartisan, perché molte regioni si sono mosse per aiutare i malati ma adesso serve un intervento dello Stato affinché essa sia riconosciuta ufficialmente come patologia invalidante», ha sottolineato il vicepresidente della Camera Sergio Costa alla conferenza stampa di presentazione della proposta di legge che porta la sua prima firma.

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«La legge propone una serie di esenzioni per le visite mediche e le terapie e un sostegno nella vita quotidiana dei pazienti, sia dal punto di vista sociale che lavorativo, come agevolazioni per il lavoro agile. Sono particolarmente felice che questa proposta sia stata sottoscritta da tutti i partiti, nessuno escluso: è una battaglia di giustizia, affinché anche i malati di fibromialgia possano avere il diritto alla tutela della salute sancito dalla nostra Costituzione», ha aggiunto Costa.

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