Le feste ai tempi del Coronavirus

Le feste ai tempi del Coronavirus

Gli contro si fanno online, in videochiamata, su Instagram, Whatsapp o House Party

I bar sono chiusi. Le piazze sono vuote. In tutta Italia. Ed è giusto così. Aperti solo gli esercizi che vendono beni di prima di necessità. E bisogna entrare scaglionati e tenere la distanza di almeno un metro. Sono le disposizioni del dpcm in materia di contenimento del contagio da Coronavirus. Ci si può concedere la lettura di un buon libro. O guardare uno dei film della vasta programmazione che offrono le reti pubbliche e private aperte a tutti.

E gli aperitivi, le feste? Si possono ancora fare. Ognuno a casa propria. In collegamento. Niente paura di esaurire i giga. La solidarietà digitale permette a tutti di estenderli. Oltre alle piattaforme già utilizzate come i social Facebook e Instagram e il servizio di messaggistica Whatsapp ci sono una serie di app che possono fare al vostro caso. Come House Party che consente videochiamate gratuite.

Se non rispettano le disposizioni del governo si rischia grosso. Se trovati in giro senza comprovati motivi di necessità scatta una denuncia penale. Si rischiano inoltre l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro. In caso di dichiarazioni mendaci si rischia la reclusione da 1 a 6 anni. Negli ultimi quattro giorno sono stati effettuati oltre mezzo milione di controlli fino alla notte tra sabato e domenica. Il Viminale comunica che sono stati 20.003 i denunciati. Di questi 493 per dichiarazione falsa a pubblici ufficiali. Oltre 250mila gli esercizi commerciali controllati. 982 i titolari denunciati.

Stefano Malla

Redazione
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