Il piano vaccinale nazionale è stato rivisto più e più volte dalle Regioni. E ancora oggi. Le indicazioni del ministero prevedono che ora sia possibile vaccinare anche i detenuti. Lombardia e Veneto avevano però iniziato ad aprile a vaccinarli assieme agli agenti di Polizia Penitenziaria ed agli addetti alle funzioni centrali. Ora potranno vaccinarsi anche i reclusi campani, oltre ai pochi già vaccinati nelle scorse settimane perché rientravano nel piano vaccinale per via dell’età.

Attorno al vaccino sono scoppiate varie polemiche. C’è ancora il timore di farselo somministrare. Per questo alcune organizzazioni campane hanno deciso di realizzare uno spot – da ieri trasmesso nelle carceri campane – per invogliare i detenuti a vaccinarsi. A metterci la faccia sono stati i Garanti delle persone private della libertà del Comune di Napoli, Pietro Ioia, e della Regione Campania, Samuele Ciambriello, la vicepresidente dell’associazione Il Carcere Possibile Elena Cimmino, il sacerdote della pastorale delle carceri di Napoli don Franco Esposito, l’avvocato di Antigone Manuela Mascolo e l’infettivologo Luigi Greco.

Lo spot è stato ideato dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, Il carcere possibile, Antigone, la Pastorale delle Carceri di Napoli. Il video è patrocinato dal Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria della Campania, diretto dal dottor Antonio Fullone. «Si tratta di un gesto che riteniamo esemplare per la città di Napoli e la nostra Regione, in un momento in cui le categorie socialmente fragili sono spesso dimenticate e lasciate sole, ignorando quanto sia rischioso per tutti, e soprattutto per i detenuti e le detenute, per gli agenti di polizia penitenziaria e gli operatori del carcere, ritardare la vaccinazione e creare le condizioni di emergenza del primo lockdown che portarono a rivolte e morti nelle carceri italiane», ha detto il coordinatore del Festival Maurizio Del Bufalo.

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