Questo è cambiamento climatico

Questo è cambiamento climatico

Un copione che si ripete puntualmente, anno dopo anno, senza che gran parte della politica e delle istituzioni se ne interessi seriamente

Fino a quando gli effetti meteo del cambiamento climatico in atto verranno trattati come fenomeni stagionali, non se ne esce. È ovvio che in estate fa caldo. È meno ovvio che certi fenomeni come le cosiddette ondate di calore risultino sempre più concentrati e violenti, come lo sono diventate ormai le alluvioni e le ormai celebri bombe d’acqua, le quali assumono mediatamente più rilevanza solo per la drammaticità delle conseguenze che puntualmente fanno il giro dei canali di informazione, per poi essere semi dimenticate nel giro di qualche giorno. Eppure, i dati, quelli che certa politica sembra veramente non voler comprendere in merito all’emergenza climatica in atto, parlano abbastanza chiaro.

I decessi per il caldo eccessivo nel 2022 sono stati circa 61mila in Europa, di cui quasi 18mila solo in Italia. Gli incendi nel 2022, causa caldo e siccità prolungata, hanno spazzato via nel nostro Paese circa 60mila ettari di vegetazione con danni ingenti per gli ecosistemi e per l’agricoltura piuttosto rilevanti. Tra qualche settimana, verosimilmente, il caldo comincerà a concedere una tregua. Nel mese di agosto arriveranno con molta probabilità dei temporali estivi che in qualche modo dovranno scaricare a terra enormi quantità di acqua evaporata con il caldo eccessivo. E i territori saranno costretti nuovamente a fare i conti con fenomeni meteo violenti e dalle conseguenze incerte. Pensiamo al rischio frane che interessa solitamente i pendii indeboliti dagli incendi che ne devastano la vegetazione.

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Insomma, un copione che si ripete puntualmente, anno dopo anno, senza che gran parte della politica e delle istituzioni se ne interessi seriamente. E dire che gran parte dei fondi collegati al Pnrr avrebbero potuto, e forse possono ancora stimolare grandi progettualità in ordine agli interventi di prevenzione di cui il nostro Paese ha bisogno in questo senso. Ma finché tutto è lasciato ai puerili battibecchi da talk show che nessun beneficio possono portare in termini di consapevolezza comune dei ricchi, non si può che comprendere a pieno (e condividere) la decisione di scienziati come Mario Tozzi che di recente avrebbe dichiarato di non voler partecipare più a talk sul tema in assenza di conforti su base scientifica.

@VinsViglione

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