Serve cambio di passo culturale e politico

Serve cambio di passo culturale e politico

A hpochi giorni dalle amministrative la riflessione del referente di Libera Campania Mariano Di Palma sembra quasi un auspicio

La camorra c’è e si sente. A 24 ore dalla decisione del Tar del Lazio, che ha respinto il ricorso presentato dall’ex amministrazione comunale di Castellammare di Stabia (Napoli) contro lo scioglimento per infiltrazione camorristica, oggi un altro comune nell’hinterland napoletano riceve lo stesso dispositivo: Melito di Napoli.

Le indagini che hanno portato all’arresto del sindaco, Luciano Mottola, sono nate dalla denuncia presentata a ottobre 2020 dall’allora primo cittadino Antonio Amente, morto poco dopo l’esposto per Covid. Oltre al primo cittadino di Melito, le misure cautelari hanno visto coinvolti il presidente del Consiglio comunale, Rocco Marrone, due consiglieri comunali, Antonio Cuozzo di Fratelli d’Italia (in carcere) e Massimiliano Grande della civica Davvero ecologia e diritti (ai domiciliari), l’imprenditore Emilio Rostan, padre dell’ex deputata Michela Rostan (estranea alla vicenda) e Vincenzo Marrone, padre di Nunzio Marrone, candidato sindaco alle amministrative del 2021 (ma rimasto fuori dal ballottaggio), non indagato.

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«La questione criminale nel napoletano è ormai strutturale» aveva tuonato ieri l’ex senatore dem e ora nella segreteria del Pd con la delega all’Informazione e alla cultura, Sandro Ruotolo. «Camorra dei colletti bianchi e camorra del pizzo, delle bombe, degli omicidi raccontano la complessità di questo fenomeno che non deve essere sottovalutato. Ci sono migliaia di cittadini a cui viene sospesa la democrazia», ha aggiunto poi l’ex giornalista.

Anche Libera contro le Mafie alza la voce. «La conferma dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche a Castellammare di Stabia e la notifica dello scioglimento a Melito di Napoli sono notizie che non ci sorprendono e ci danno conferma che lo Stato non si è girato dall’altra parte di fronte ad affari, consorterie, legami tra la politica locale e i gruppi criminali della città. Il tutto condito da affari, appalti, corruzioni, concussioni e abusi d’ufficio», dichiara il referente campano di Libera, Mariano Di Palma, che aggiunge: «serve un serio cambio di passo, civico, etico, culturale e politico. La nostra terra ha bisogno di donne e uomini con la schiena dritta e con una visione orientata alla giustizia sociale ed ambientale. Abbiamo bisogno di donne ed uomini che denunciano e non si lasciano corrompere e che contrastano il malaffare in ogni sua forma». A hpochi giorni dalle amministrative quello di Di Palma sembra quasi un auspicio. E a noi non resta che incrociare le dita.

@dalsociale24

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