Il ddl delega non autosufficienza

Il ddl delega non autosufficienza

Fish e Fand ritengono che le modifiche apportate al ddl non siano migliorative

L’Italia spende poco per anziani e disabili. Su dalSociale24 lo avevamo sottolineato già nel luglio dello scorso anno in un’intervista alla vicepresidente della commissione Affari sociali, Michela Rostan. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato di ddl delega sulla non autosufficienza. E le cose cambiano. Ma non su tutto nel meglio. Rispetto alla bozza dello scorso febbraio, il Cdm ha apportato alcune delle modifiche che le organizzazioni Fish e Fand avevano richiesto. In particolare gli articoli 3 e 4 del testo, relativi alla promozione dell’autonomia, la prevenzione delle fragilità, l’assistenza e la cura delle persone non autosufficienti e l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti.

Ma non tutte le richieste sono state accolte. Il testo, dichiarato «irricevibile» a febbraio dalle federazioni in quanto appariva «prevalentemente incentrato sulle persone anziane non autosufficienti, relegando così ad una visione marginale le persone con disabilità e le loro famiglie», resta ancora incentrato principalmente sugli anziani. Mentre una larga parte delle persone con disabilità è rappresentata da giovani e adulti anche non autosufficienti. Tra queste le principali criticità evidenziate la riduzione del monitoraggio sui risultati degli interventi riguardanti Leps e Lea.

Fish e Fand evidenziano, inoltre, che il provvedimento si andrebbe ad attuare con soli 500 milioni, ovvero quelli previsti dal Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze. Torna dunque il problema della mancanza di risorse aggiuntive. Il testo licenziato ieri dal Cdm presenta anche altri aspetti che preoccupano Fish e Fand. Fra questi il riferimento al finanziamento delle varie prestazioni sanitarie e socio-sanitarie (come da art. 8 del decreto) attraverso fondi già esistenti.

«Al netto di queste evidenze, riteniamo che il testo del Ddl delega sulla non autosufficienza metta ancora una volta in secondo piano le persone con disabilità e non introduce nulla rispetto ad un richiamo sulla legge delega sulla disabilità. Quello di ieri, per altro, potrebbe essere stato l’ultimo atto di questo Governo. Per questo auspichiamo di poter avviare un’interlocuzione fattiva in tempi rapidi con il prossimo Esecutivo per una collaborazione istituzionale affinché si riescano ad elaborare assieme risposte sulle reali necessità delle persone non autosufficienti», hanno sottolineato i presidenti di Fish e Fand, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano.

@dalsociale24

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