Un albo dei richiedenti asilo

Un albo dei richiedenti asilo

L’associazione Alterego-Fabbrica dei diritti di Roma sfida il Decreto Salvini sulle leggi di competenza comunali

Istituire un albo dei richiedenti asilo come primo passo per contrastare gli effetti del decreto Salvini. Una proposta controcorrente dell’associazione Alterego-Fabbrica dei diritti che richiederebbe una delibera comunale per essere accolta. Dalla nota stampa diramata dall’associazione romana,da sempre in prima fila per quanto concerne i diritti umani, non si legge soltanto una proposta ma una dichiarazione di chiaro contrasto al ministro dell’Interno, non attraverso però la mera disobbedienza, in questi giorni scomodata dai più, ma tramite uno studio delle leggi e delle norme comunali.

“Si tratta di un modello di delibera che mettiamo nelle mani dei Comuni solidali che realmente vogliono contrastare gli effetti di questo decreto. Un modello che mettiamo nelle mani degli attivisti e degli abitanti delle nostre città, piccole o grandi che siano, per fare pressione sui loro governanti e sfidarli a istituire l’albo per l’iscrizione dei richiedenti asilo” scrivono, spiegando analiticamente che “prevedendo l’impossibilità di iscriversi all’anagrafe per il richiedente, titolare di un permesso di soggiorno per richiesta di asilo, il decreto 113/2018 convertito in legge (132/2018 entrata in vigore lo scorso primo dicembre) si pone in violazione dell’articolo 26 della Convenzione di Ginevra e comporta una limitazione al godimento di diritti fondamentali come, ad esempio, l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale, l’accesso all’assistenza sociale e la concessione di sussidi previsti dagli enti locali”.

Nel modello di delibera proposto dall’associazione Alterego si richiama la competenza comunale in materia di istituzione di un albo anagrafico (lo prevede l’articolo 14 del decreto legislativo 267/2000), competenza esercitata da alcuni Comuni, ad esempio, per i registri delle unioni civili, ma anche la Convenzione di Ginevra, gli articoli della Costituzione italiana che tutelano l’iscrizione anagrafica e la giurisprudenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto un diritto alla residenza qualificato come diritto soggettivo. “Il tutto per dire una sola cosa alle istituzioni locali” mette nero su bianco il direttivo dell’associazione: “se volete, avete tutto il potere di istituire quest’albo e garantire ai richiedenti asilo l’iscrizione anagrafica. Avete dalla vostra, la forza della ragione e la forza del diritto”.

Carmen Cretoso


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