La stagione dei saldi ai tempo del Covid

La stagione dei saldi ai tempo del Covid

Le preoccupazioni di Federconsumatori, Codacons e Confcommercio

Da marzo molte attività commerciali sono state pesantemente segnate dall’emergenza da Covid-19. I numeri delle attività che hanno chiuso bottega causa pandemia sono impietosi. Così come di quelle che hanno visto notevolmente ridimensionare il proprio giro d’affari. Ad inizio anno molte di queste attività avrebbero sperato di recuperare parte delle perdite attraverso i saldi. Il rinvio in alcune regioni e le zone che ancora oscillano dall’arancione al rosso non consentono una previsione rosea.

Lunedì 4 i saldi sono partiti in Calabria ed Abruzzo. Nei giorni scorsi erano già partiti in Basilicata, Molise e Val d’Aosta. In Sicilia, Friuli, Lombardia, Piemonte partiranno giovedì 7. Martedì 5 sarebbero dovuto partire in Campania, ma la partenza degli sconti invernali è stata rimandata a lunedì 11. Questo sempre che la Campania – così come le altre regioni – possa rientrare in zona gialla. Diversamente sarebbe difficile per molte attività restare aperte. Quelle maggiormente in difficoltà sono le rivendite di abbigliamento, che sono anche storicamente quelle prese maggiormente d’assalto nel periodo dei saldi.

Per il presidente di Federconsumatori Campania, Rosario Stornaiuolo, «deve essere lasciata ai commercianti la possibilità di decidere come e quando applicare gli sconti e in che percentuale. Ciò consentirebbe almeno in parte di compensare le perdite accumulate nei giorni di chiusura, di fare quello che gli esercizi commerciali non sono riusciti a fare neppure nel periodo delle festività».

Questo non basterà comunque ad attutire le perdite dei mesi passati e soprattutto quelle dei mancati regali di Natale. Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori appena il 24 per cento delle famiglie effettuerà un acquisto in saldo, con una spesa media di 147,50 euro per ogni famiglia. Lo scorso anno la spesa media prevista era stata pari a 181,56 euro a famiglia. Un calo delle vendite del 18 per cento. Per Confcommercio la previsione di spesa personale è pari a 111 euro. Per il Codacons la contrazione media delle vendite sarà di circa il 20 per cento rispetto allo scorso anno e fino al 50 per cento in alcune città del Mezzogiorno.

Stefano Malla

Redazione
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