Le sfide per chirurgia d’urgenza

Le sfide per chirurgia d’urgenza

Argomento al centro della due giorni di incontri dell’Acoi

Il gruppo campano dell’associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani si è incontrato a Salerno per discutere sul ruolo della formazione e delle nuove tecnologie nella chirurgia d’urgenza per il futuro. Una due giorni nel corso della quale si sono interrogati su cosa sia cambiato in questi anni. L’evoluzione tecnologica ha in effetti determinato importanti cambiamenti in tutte le branche chirurgiche, consentendo approcci meno invasivi a tutto vantaggio del paziente. Tra queste anche la chirurgia d’urgenza, come con l’avvento della laparoscopia e dei trattamenti non operativi nei traumi, delle tecniche di addome aperto con pressione negativa nei traumi e nelle sepsi severe.

Il coordinatore di Acoi Campania, Mariano Fortunato Armellino, ha sottolineato che nonostante gli sviluppi «la vita reale dei nostri reparti d’emergenza è spesso diversa da quello che vi si legge. Questo è da imputare non solo alle croniche carenze di organico, ma soprattutto a due fattori: la inadeguata, spesso obsoleta, dotazione tecnologica dei nostri presidi ospedalieri e la carenza di formazione sul campo».

La Campania è ferma anche a causa del blocco delle assunzioni e delle inadeguate strutture sanitarie. Questo ha portato molti giovani chirurghi. a cambiare strada e cercare lavoro fuori regione. Negli ultimi anni qualcosa sta cambiando, con l’approdo in Campania di giovani che vogliono accettare la sfida del cambiamento. Questo nuovo corso riguarda anche la realizzazione di strutture nuove con investimenti in tecnologie.

Redazione
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