Il Premio Atlantide per la salvaguardia del mare

Lo scorso sabato la fondazione ha assegnato i riconoscimenti a cinque persone che curano e raccontano il mare attraverso il loro lavoro

Nanni Acquarone, Donatella Bianchi, Chiara Giamundo, Paolo Marcolin, Monica Montefalcone. Un navigatore, una giornalista, un basco blu dei Gos, uno scienziato, un’ecologa marina. Questi i cinque premiati della sesta edizione del Premio Atlantide, ospitato al museo Darwin Dorhn di Napoli lo scorso sabato. A pochi passi dal mare, la risorsa che i premiati salvaguardano attraverso la loro professione, il loro impegno. «Cultura del mare significa responsabilità di tutti noi nel considerare l’ambiente una risorsa vitale per il pianeta. Perché il mare è risorsa, storia, tradizioni, paesaggio, cibo, cultura: un patrimonio inestimabile che deve essere conservato per le future generazioni», ha detto il vice presidente della fondazione Premio Atlantide, Vittorio Bianchini.

Nei suoi cinque anni di storia il Premio Atlantide è stato conferito a diversi operatori del mare che, a vario titolo, lo difendono e diffondono la cultura della cura. La promozione e la diffusione della cultura del mare, quindi di comportamenti consapevoli e rispettosi, sono il centro anche della VI edizione del Premio Atlantide. Nato a Perugia nel 2016, oggi è il più autorevole riconoscimento in Italia per coloro che hanno dedicato e dedicano la loro esistenza alla scoperta, alla ricerca e alla tutela dell’ambiente marino e delle biodiversità che lo popolano e lo animano. L’amore per il mare si legge anche nella scelta dei materiali con cui è realizzato il premio, che sono riciclati.

Tutti i premiati hanno un particolare rapporto con il mare. Da Acquarone che viene da una storia familiare di navigatori a Donatella Bianchi che lo racconta ogni settimana a Linea Blu. Da Chiara Giamundo che è la prima donna palombaro della Marina a Marcolin che ne ha fatto una ragione di studio, così come Monica Montefalcone. Sabato è stato conferito anche un Premio speciale Atlantide a Claudio Ripa, classe 1933, campione del mondo e indiscusso protagonista della storia della pesca in apnea. Un tributo emozionante ad un napoletano d’eccezione, raccontato da un altro storico campione partenopeo, Massimo Scarpati.

Il Premio Atlandide è patrocinato da Ministero della Transizione Ecologica, Regione Campania, Comune di Napoli, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Museo Civico Gaetano Filangieri. Main Sponsor della VI edizione è stata Lorena Antoniazzi.

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