Dal governo niente aiuti al terzo settore

Dal governo niente aiuti al terzo settore

Significa tenere fuori oltre 360mila realtà attive in svariati comparti del nostro vivere quotidiano

Notizie come quella del mancato sostegno al terzo settore da parte del Governo Meloni dovrebbero far discutere, e tanto. E non solo, come sottolineato dal mondo delle associazioni e del volontariato, in quanto promessa mancata da parte delle attuali forze di maggioranza. Ma soprattutto perché l’assenza dall’agenda politica dell’esecutivo di misure concrete a sostegno degli enti del terzo settore rischia di produrre effetti molto più gravi di quanto si possa immaginare.

Basti pensare ai numeri che caratterizzano il mondo del terzo settore nel nostro Paese il quale, secondo l’ultimo censimento Istat del 2020, tra associazioni, cooperative, imprese sociali ed altre tipologie di organizzazioni non profit, conta oltre 360mila realtà attive in svariati comparti del nostro vivere quotidiano, per un numero complessivo di lavoratori impiegati nelle varie forme organizzative che supera le 870mila unità. Numeri che assumono un valore ben più significativo se si pensa che in termini di impresa, con questi dati gli enti non profit rappresentano oltre l’8 per cento del totale delle imprese italiane, con un numero di dipendenti che sfiora il 7 per cento del totale dei dipendenti di impresa in Italia. Entrambi con trend in continua crescita dal 2011, e con un valore di produzione che nel 2015 è stato stimato in oltre 70 miliardi di euro.

Insomma, siamo di fronte a un fenomeno tutt’altro che trascurabile. Sia sotto il profilo economico e occupazionale, come testimoniano i dati Istat appena menzionati. Sia per quel welfare che fino ad oggi, proprio le tantissime organizzazioni non profit sparse su tutto il territorio nazionale sono riuscite a garantire, forti dello stretto legame che esse hanno sviluppato con le comunità in cui operano, laddove spesso e volentieri lo Stato è risultato fortemente carente.

A fare il paio con i dati appena elencati, il riconoscimento ottenuto a livello europeo dalla cosiddetta economia sociale che si sviluppa attorno alle attività svolte dai vari enti del terzo settore, ritenuta ormai parte integrante della strategia industriale europea, e fondamentale per l’attuazione di strumenti di rigenerazione post crisi come il Pnrr nel nostro Paese.

Forti di tali considerazioni, appare evidente che escludere il terzo settore dalla macchina degli aiuti atti a contenere gli effetti della crisi energetica che stiamo vivendo è una scelta pericolosissima che rischia di minare il futuro di moltissimi lavoratori e delle loro famiglie, e di privare molte aree del nostro Paese, soprattutto quelle maggiormente esposte sotto il profilo della deprivazione sociale, anche dei più elementari servizi di assistenza sociale e sanitaria.

@VinsViglione

Redazione
ADMINISTRATOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Skip to content