Il ministero per la disabilità è escludente

Il ministero per la disabilità è escludente

La scelta di Draghi che accontenta la Lega e Salvini, ma non le persone con disabilità

La disabilità è uno dei temi che maggiormente raccontiamo nella nostra quotidianità. Racconto di storie, di disagi, di conquiste, di diritti. Chi ha la pazienza di leggere dalSociale24 con costanza lo sa. E, permettetemi di sottolinearlo, lo apprezza e ce lo dimostra. Tema centrale nel nostro racconto non fine a sé stesso. Piuttosto di integrazione, inclusione. Sono centinaia le storie che in questi due anni e poco più abbiamo narrato. Al di là del clamore da copertina patinata che non abbiamo mai amato. Oggi ci tocca narrare, invece, l’ennesima storia di esclusione. E viene da una delle massime espressioni della nostra democrazia. Dal governo.

Quando ieri sera il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ha snocciolato la lista dei ministri del suo governo una indicazione ha fatto storcere il naso. E non solo a me. Non solo a noi. Anche a molti rappresentanti delle organizzazioni che a vario titolo si occupano delle persone con disabilità. In queste ore abbiamo avuto modo di raccogliere il malcontento della stragrande maggioranza di queste persone per la scelta di istituire un ministero per la disabilità. In realtà si tratta di un ritorno. Già nel Conte I – a maggioranza M5S e Lega – era stato istituito il ministero senza portafoglio della Famiglia e delle disabilità. Il primo a guidare quel dicastero fu Lorenzo Fontana, leghista della prima ora. Fedelissimo del segretario Matteo Salvini. Il 10 luglio del 2019 fu sostituito da Alessandra Locatelli, in carica fino alla caduta, di lì a poco, del governo Conte I.

Deputata leghista, la Locatelli è uno dei volti nuovi, si fa per dire, della nuova giunta della Regione Lombardia. Ente guidato dalla Lega con il governatore Attilio Fontana, che le ha conferito le deleghe alla famiglia, alla solidarietà sociale, alle pari opportunità, alla disabilità. Rieccola. Un vizio di partito, insomma. Alla Lega piace questa delega a qualunque livello istituzionale sia interpretata. Soprattutto al governo. Salvini ha dunque avuto da Draghi un ritorno indietro di due anni piazzando Erika Stefani. Vicentina, è in Parlamento dal 2013. Nel governo Conte I era stata ministro degli Affari regionali. Durante quella esperienza aveva presentato delle iniziative per il turismo accessibile.

Dopo la prima esperienza di governo, il premier uscente Giuseppe Conte aveva voluto tenere la delega in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conte aveva nominato consulente alla disabilità Giuseppe Recinto, docente di Diritto privato presso l’Università Federico II di Napoli. Recinto ha lavorato in sinergia con i vari ministeri interessati alla vita delle persone con disabilità. E non solo Salute o Pari opportunità. Ma anche Lavoro, Economia. Perché non basta stanziare dei fondi, istituire dei capitolati. Per dare sostegno alle persone con disabilità è necessario pensare alla loro inclusione. E un ministero dedicato è escludente.

@ciro_oliviero
direttore editoriale dalSociale24

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