Il 63 per cento dei migranti economici si sente integrato. Lo rivela una ricerca condotta da Ipsos per Intesa Sanpaolo. Dallo studio, che analizza l’educazione finanziaria e l’integrazione degli immigrati economici in Italia, emerge che il loro grado di conoscenza economico-finanziaria è vicino a quello degli italiani. Risulta perfino superiore tra le donne provenienti da Europa dell’est e America del Sud. Le persone che arrivano da queste latitudini si sentono anche più integrate, soprattutto quelle in possesso di un titolo di studio.

I NUMERI
Il 49 per cento dei migranti economici in Italia dichiara di riuscire a risparmiare per un bisogno di tranquillità. Il 21 per cento risparmi più del 20 per cento di quanto guadagna. Il 77 per cento del campione intende realizzare un proprio progetto di lavoro in Italia. il 42 per cento invia regolarmente del denaro ai familiari che sono rimasti nel Paese d’origine.

Nella ricerca Ipsos ha chiesto anche le ragioni per cui scelgono di arrivare in Italia. Tra le risposte più ricorrenti la ricerca di una migliore occupazione (32%) e il ricongiungimento familiare (30%). Si tratta di persone che vivono in Italia da almeno tre anni – e fino a dieci – e conoscono discretamente bene la lingua italiana. I lavori più diffusi sono manuali, come operai, domestiche, badanti, impiegati, camerieri, cuochi, pizzaioli.

Solo il 19,5 per cento possiede almeno tre prodotti finanziari e solo il 13% ha una casa di proprietà.