Francesco Cecco è laureando in meccanica industriale. Lucio D’Avino è un praticante avvocato. Gennaro Ferraiuolo è laureato in ingegneria meccanica. Daniele Vianello studia economia e commercio. Livio Vianello ha terminato gli studi in economia aziendale. Questi nomi non diranno nulla ai più, ma sono i cinque giovani professionisti di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, che hanno inventato Gelly.

Gelly è un bracciale igienizzante composto da materiali termoplastici ed elastici. Nato per caso, «durante una delle tante videochiamate tra noi cinque durante il lockdown. Passavamo il tempo riflettendo sul futuro dopo la quarantena. Questa idea è venuta a mio cugino Daniele», racconta Lucio D’Avino. «Cecco ha elaborato il progetto. Poi abbiamo stampato il disegno e alla fine abbiamo proceduto con una stampa in 3d. Lì ci siamo accorti che funzionava – racconta Lucio D’Avino – e abbiamo deciso di investirci il nostro tempo».

Gelly è nato dalla volontà di dare un supporto ai genitori di alcuni loro che lavorano negli ospedali San Leonardo di Castellammare di Stabia, Cotugno di Napoli e Covid Hospital di Boscotrecase. Pensato per chi ha esigenza di lavorare con il pubblico. Come operatori sanitari, commercianti, cassieri. Il bracciale igienizzante potrà però essere utilizzato su larga scala come dai bambini a scuola, da chi fa sport, dai ristoratori.

«Gelly contiene una quantità di liquido per 15-20 pressate medie, ideale per affrontare una giornata. Il bracciale è composto da due fori. Uno di entrata, compatibile con il tappo delle bottigliette di gel igienizzante per le mani. L’altro – evidenzia Lucio D’Avino – serve per il rilascio sul palmo della mano. Abbiamo fatto domanda di brevetto e di registrazione del marchio. Intanto oggi incontreremo il commercialista per capire qual è il modo migliore per lanciare questa startup».

Ciro Oliviero