Spesso di una malattia spaventa soprattutto l’ignoto, ciò che non si conosce e ciò che si ha paura di non saper affrontare. E’ una delle paura maggiori che vivono anche i familiari di chi è affetto da epilessia. Il non saper gestire le crisi che irrompono senza preavviso resta il timore più grande che hanno i genitori dei piccoli epilettici.

Ecco, perché, nel caso specifico dell’epilessia, la sensibilizzazione è il primo passo per una conoscenza, che purtroppo ad oggi non può curare, ma che può aiutare le persone per una gestione meno ansiogena possibile. Le giornate mondiali dedicata a malattie servono soprattutto ad eliminare gli spauracchi quotidiani. Nel caso della giornata mondiale contro l’epilessia, è proprio la sensibilizzazione a giocare un ruolo fondamentale, non solo per chi vive con un epilettico, ma soprattutto per il paziente stesso. Durante tutta la settimana, sono tantissimi gli ospedali italiani che organizzano open day per incontri tra familiari ed esperti.

Sono circa 65 milioni le persone nel mondo colpite da epilessia, di cui 6 milioni in Europa. Ogni anno in Europa vengono registrati 400 mila nuovi casi, di cui 100 mila sono bambini e adolescenti e 130 mila over 65. In Italia sono almeno 500 mila le persone malate, di cui 150 mila non rispondono alle terapie farmacologiche. Nel nostro Paese sono circa 30 mila le nuove diagnosi (dati Associazione Epilessia ER). L’epilessia è una malattia neurologica caratterizzata da crisi con episodi di perdita di coscienza, alterazioni motorie e sensoriali, caduta o stato di assenza che possono manifestarsi a qualunque età, anche se, in più di 6 casi su 10, l’esordio avviene in età pediatrica. Non è contagiosa né una patologia psichiatrica.

Carmen Cretoso