L’intervista al coordinatore di Anffas Campania, Alessandro Parisi, sugli Stati Generali Disabilità e Salute
Venerdì 23 giugno si terranno a Napoli gli Stati Generali Disabilità e Salute. Un’occasione per discutere dello stato dei servizi sociosanitari nella regione. L’iniziativa è organizzata da Fish Campania e Anffas Campania. Ne abbiamo parlato con il coordinatore di Anffas Campania, Alessandro Parisi.
Autodeterminazione, autonomia, indipendenza. Sono alcune delle parole chiave degli Stati Generali Disabilità e Salute. Quali altre possiamo aggiungere?
«Senza dubbio l’evento degli Stati Generali Disabilità e Salute ha molteplici significati ma con un unica inequivocabile finalità: un confronto costruttivo tra istituzioni e terzo settore per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie attraverso sostegni personalizzati e un sistema integrato dei servizi. Aggiungerei alle già citate parole chiave, progettare qualità di vita, costruire valori, superare i confini, pianificare per il territorio, guardare al futuro e rigenerare il sistema di Welfare».
Qual è lo stato dei servizi sociosanitari in Campania?
«In generale, su tutto il territorio nazionale, siamo ancora molto lontani dal vedere le politiche integrate tra loro, e siamo ancora distanti dalla tanto attesa e agognata integrazione socio-sanitaria. Le prestazioni ed i servizi, siano essi sanitari o socio-sanitari-sociali, sono prevalentemente organizzati in modo standardizzato. In essi si tiene più conto di aspetti prevalentemente strutturali ed organizzativi che non della qualità della vita delle persone che di tali servizi devono fruire. Si tende, troppo spesso, ad adattare le persone ai servizi e non a realizzare il massimo sforzo possibile per adattare (personalizzare) i servizi, gli interventi le prestazioni, alle persone. Pertanto nella definizione di un nuovo sistema di welfare, a partire dai Lep, occorrerebbe capovolgere l’attuale sistema di rilevazioni di bisogni e connessa organizzazione dei servizi, superando la logica della protezione sociale e della standardizzazione di interventi, servizi e prestazioni».
Quali sono le richieste alle istituzioni e alla politica che avanzerete durante l’iniziativa?
«Sicuramente chiederemo di riconoscere, promuovere e sostenere i diritti civili, sociali e politici delle persone con disabilità in tutti i contesti, in tutti i luoghi e in tutti i momenti. Chiederemo di adottare leggi regionali che rimuovano ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne con disabilità nella vita comunitaria. Chiederemo di promuovere la raccolta di dati statistici che illustrino la condizione delle persone con disabilità, anche con riferimento alle diverse situazioni di genere e territoriali. Promuovere la realizzazione di studi e ricerche che possano contribuire ad individuare aree prioritarie verso cui indirizzare azioni e interventi per la promozione dei diritti delle persone con disabilità. Riconoscere i contributi, esistenti e potenziali, delle persone con disabilità in favore del benessere generale e della diversità delle loro comunità, e del fatto che la promozione del pieno godimento dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della piena partecipazione nella società da parte di tutti accresce il senso di appartenenza e genera significativi progressi nello sviluppo umano, sociale ed economico della società e nello sradicamento delle povertà».
@dalsociale24