In Congo 1981 morti per morbillo

In Congo 1981 morti per morbillo

La denuncia del rappresentante Unicef in RdC

Il morbillo può ancora uccidere. Nella Repubblica Democratica del Congo ad esempio è causa di morte. Solo quest’anno sono già stati segnalati 1981 casi di morte da morbillo. Di queste oltre 2/3 si registrano fra bambini con meno di 5 anni. In totale sono stati registrati 115mila casi sospetti della malattia fino al 23 giugno scorso. In tutto il 2018 erano stati 65mila. 5400 casi e 50 morti risultano nella sola provincia di Ituri, colpita lo scorso anno dall’ebola.

Per contrastare questo dilagante e preoccupante fenomeno è necessario procedere alla vaccinazione della popolazione. Le prime località in cui saranno effettuate sono 4 campi per sfollati ad Ituri e Bunia. In quest’ultima località, a cento metri dall’ospedale, c’è un centro di cura per l’ebola. Le campagne contro il morbillo sono anche pianificate per le aree sanitarie di Tchomia e Nyankunde.

«Nella parte nordorientale della Repubblica Democratica del Congo c’è una delle peggiori crisi umanitarie di oggi. I bambini sono a grave rischio. Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggerli», ha dichiarato il rappresentante dell’Unicef in Repubblica Democratica del Congo Edouard Beigbeder.

La presenza del virus dell’ebola rende ancora più complicata la campagna di vaccinazione contro il morbillo. Le misure di prevenzione per gli operatori sanitari sono rigorose. I team includeranno un ulteriore operatore sanitario che valuterà e indirizzerà ogni caso sospetto di ebola. Alcuni dei sintomi delle due malattie, come febbre, rossore attorno agli occhi, diarrea, sono indistinguibili e sono anche presenti nelle persone affette da malaria o colera.


Redazione
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