Da oltre quattro mesi la polizia svolge servizio di controllo alla frontiere con la Francia. Nella fattispecie a Claviere. È l’altra faccia dell’immigrazione. Quella della polizia che cerca di evitare di far attraversare i confini ai migranti. Quella della polizia a cui toccano incarichi faticosi. Un lavoro che secondo il sindacato di polizia «si è trasformato in un incubo».

La denuncia arriva dal segretario provinciale del Siulp di Torino, Eugenio Bravo. Secondo il sindacalista i poliziotti «sono abbandonati al loro destino in condizioni bestiali». Il Siulp asserisce che le condizioni in cui si trovano a lavorare gli agenti «stanno violando i diritti più elementari conquistati con lotte e sacrifici dei colleghi. Urge intervenire in modo risolutivo, perché ulteriori ritardi organizzativi non potranno più essere sopportati e tollerati», dice Bravo.

Il motivo principale della denuncia del sindacato di polizia riguarda le «condizioni logistiche e di sicurezza precarie». Bravo evidenzia che il servizio è stato organizzato in tempi brevi, dettati da esigenze di sicurezza. Aggiunge però che «deve essere organizzato con i giusti criteri e con i giusti accordi tra polizia italiana e francese».