Secondo i dati del report What a waste del 2021, in Europa ogni anno 41 miliardi di contenitori in plastica finiscono dispersi nell’ambiente o in discarica. Per l’Italia le stime parlano di 119 contenitori pro capite. Numeri impressionanti che, in città turistiche, sono chiaramente maggiorati dalla presenza dei visitatori. C’è chi però ha messo in atto delle strategie per cambiare direzione. Come la Venice Tap Water. Si tratta di una app che suggerisce la collocazione delle fontane di Venezia. Nata del 2019, la Venice Tap Water ha l’intento di ridurre il forte impatto ambientale delle bottiglie di plastica a Venezia. 

L’ideatore della Venice Tap Water, Marco Capovilla, ha spiegato che l’obiettivo dell’iniziativa «è ridurre l’impatto dell’acqua in bottiglia, sia essa in plastica o in vetro o altro materiale in quanto non esiste acqua confezionata sostenibile. Ogni giorno – ha aggiunto – decine di metri cubi di acqua confezionata entrano in città e vengono consumati e tutto ciò si potrebbe evitare. L’acqua confezionata ha un costo ambientale importante in termini di produzione dell’acqua in bottiglia che ha necessità di molta energia e della plastica. Inoltre l’impatto del trasporto che genera emissioni nocive e il pericoloso moto ondoso. Ci sono anche i costi del riciclo anche qui energetici», ha concluso Capovilla.

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I primi risultati sono ottimi, se si considera che molte strutture ricettive hanno aderito al progetto e confermano un calo rilevante del consumo di bottiglie di plastica. Un progetto simile esiste già in altre città. Partito da Napoli, l’iniziativa Acquamat, dell’associazione Cleanap, ha valicato perfino i confini nazionali. Sempre da Napoli è partita anche la campagna PrendiLAcQUA. L’iniziativa di sensibilizzazione è nata proprio per disincentivare il consumo di bottiglie monouso in plastica. Alla campagna hanno aderito di esercenti in Campania, Basilicata, Puglia, Toscana, Lombardia.

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