Il Covid taglia la spesa a tavola

Il Covid taglia la spesa a tavola

La spesa per la ristorazione in vacanza è calata del 30 per cento

L’emergenza da Covid-19 ha impedito a molti turisti di approdare in Italia. C’è stato il turismo interno, ma più attento alla spesa per le ridotte possibilità economiche legate all’emergenza. Uno dei settori sui quali gli italiani in vacanza hanno tagliato maggiormente è stato la tavola. Secondo Coldiretti la spesa per la ristorazione – compreso lo street food – è calata del 30 per cento. In termini economici è scesa sotto i 20 miliardi. Negli ultimi dieci anni era sempre salita. Questo ha inceso sull’intero filiera agroalimentare.

L’impatto maggiore lo ha avuto l’assenza di turisti americani. Quelli che spendono maggiormente, non solo per la ristorazione, ma anche negli acquisti diretti di prodotti agroalimentari. Gli italiani che hanno in vacanza sono stati 34 milioni. Il 93 per cento è rimasto in Italia (nel 2019 era stato l’86), ma non ha compensato la spesa turistica. L’indagine Coldiretti/Ixè ha evidenziato che la spesa media per persona è scesa a 588 euro. Calo giustificato da periodi più brevi, soggiorni presso case di proprietà, parenti, amici o campeggi.

Per il mare o gite fuoriporta gli italiani hanno preferito il pranzo a sacco. Il 29 per cento ha optato per insalata di riso o di pollo. Seconda la macedonia nel 18 per cento dei casi. Seguono la caprese di mozzarella e pomodoro per il 16, la frittata di verdure o pasta col 9, la parmigiana col 7. Solo il 6 per cento ha scelto le lasagne. I prodotti enogastronomici locali sono stati scelti come souvenir nel 49 per cento dei casi. Primi i formaggi, Seguiti da salumi, vino, olio extravergine d’oliva e liquori.

Redazione
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