Trapani, confiscati beni per 3 milioni

Trapani, confiscati beni per 3 milioni

Scimonelli, è ritenuto elemento di spicco del clan di Partanna

Tre anni dopo il sequestro del 2017 al 52enne Giovanni Domenico Scimonelli sono stati confiscati beni per un valore pari a 3 milioni di euro. L’operazione, eseguita tra Partanna, Salemi e Gibellina, ha portato alla confisca di 8 beni immobili, 5 beni mobili, 4 imprese con i relativi capitali sociali e i pertinenti complessi aziendali, una partecipazione in altre società, 15 conti correnti. Ad eseguire il provvedimento di confisca gli uomini della polizia e guardia di finanza di Trapani. Scimonelli è ritenuto elemento di spicco del clan di Partanna e vicino al superlatitante Matteo Messina Denaro.

Oltre la confisca gli è stata applicata la misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per 4 anni. Negli atti della misura adottata nei confronti di Scimonelli si legge che si tratta di «manager impegnato non solo a gestire gli affari dei suoi supermercati Despar e della sua azienda vinicola denominata Occhiodisole S.r.l., ma anche come postino dei pizzini con i quali portava gli ordini del latitante ai boss mafiosi».

Quello di oggi non è il primo procedimento nei suoi confronti. Scimonelli era stato arrestato nell’agosto del 2015 nell’ambito dell’operazione Ermes nel corso della quale era stato riconosciuto come postino di Matteo Messina Denaro. Nel dicembre dello stesso anno era poi stato da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto mandante dell’omicidio, aggravato dal metodo mafioso, di Salvatore Lombardo avvenuto nel 2009. Pena per la quale la Corte d’Assise di Trapani lo avevo condannato all’ergastolo nel gennaio 2018.

Redazione
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